Archivio per tag: BPVi

Pfas, per la Miteni parla il prof. Angelo Moretto. Per le Istituzioni tutti parlano ma nessuno decide

Venerdi 17 Febbraio 2017 alle 23:36

Sul caso Pfas un fatto, che nessuno sottolinea perchè tragicamente tipico in questa Italia in dissoluzione se non nei proclami che ci dispensano "ogni altro giorno" i premier rottamandi e post Dalema alla Matteo Renzi, i governatori di regione scivolosi e post Galan alla Luca Zaia e i sindaci e presidenti di provincia "ignoranti" (del flop BPVi, del fumo di Matteo Quero e dei silenzi omertosi di Antonio Bortoli) e post Hüllweck e Schneck alla Achille Variati, è l'assenza di una voce forte e attendibile, quella delle Istituzioni, che dicono, blaterano e si rimbalzano le responsabilità, se ne hanno, o amplificano i timori della gente, se ce ne fosse motivo. Premier, governatori e presidenti di provincia non fanno nulla o non fanno abbastanza in base a dati scientifici e a leggi certe per evitare o gestire i problemi, se ci sono, per smentirli, se non ci sono, per zittire, se sbagliano, o dar voce, se hanno ragione, ai loro colleghi politici, esperti in tutto, dalla finanza all'inquinamento, ma, comunque, sempre in ritardo sui fatti e sempre all'inseguimento della pancia della gente.

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Categorie: Politica, Banche, Economia&Aziende

Stampa locale ignorante, serva o entrambe? Decidedelo voi leggendo due articoli e vedendo il video integrale dell'assemblea di "Noi che credevamo nella BPVi"

Domenica 5 Febbraio 2017 alle 13:54

È sicuro e incontestabile che per il disastro della Banca Popolare di Vicenza, non risolto ancora dalle sia pur possenti spalle di... Atlante, abbiano pagato decine di miglaia di azionisti, almeno il 40% dei quali di Vicenza, del Vicentino e del Veneto ed entrati per la loro grandissima maggioranza con dei risparmi in una banca cooperativa per poi ritrovarsi in una S.p.a. con un pezzo di carta, che chiamavano (cattiva) azione i precedenti padroni del vapore scappati con tutta la nave lasciando quì solo il fumo intriso di sogni e progetti bruciati. Per i 62,50 euro che "valevano", dicevano Gianni Zonin e i suoi scudieri, quelle azioni scese, poi, con un minimo di controllo a 10 centesimi, oggi la nuova gestione della BPVi arriva a proporre a 94.000 dei 118.000 azionisti 9 euro.

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Categorie: Politica, Banche, Economia&Aziende

A breve i nomi e i dubbi di VicenzaPiù sui debitori insolventi con BPVi, ora i dettagli del CorSera sui i primi 30 nomi rivelati dal Tg di La7: il Baronio di Don Paolo con 11 milioni tra "beneficiati" insieme a patron Zamparini

Sabato 21 Gennaio 2017 alle 12:00

Pubblicato il 21 gennaio alle 1.47, aggiornato alle 12.00. In passato VicenzaPiù si è occupata più volte di molti debitori della Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca fortemente esposti con le due ora ex Popolari ma non ha avuto risposte se non parziali e generiche dai due Istituti, per cui ci riproponiamo di tornare in dettaglio e a breve sulle varie operazioni a rischio e su una serie di dubbi che le circondano. In tempi più recenti, comunque, è scoppiata la richiesta... popolare di conoscere i nomi dei grandi debitori insolventi con le varie banche italiane, quelli per intenderci che hanno beneficiato dei soldi arrivati nelle loro tasche facendoli "sparire" da quelle dei soci risparmiatori per i conseguenti buchi nei bilanci e l'inevitabile azzeramento di valore delle loro azioni. Questi buchi, che si sono accentuati anche per altri investimenti sbagliati dei Gianni Zonin di turno, per spese pazze di gestione e per strutture sovradimensionate, sono nati di sicuro dalla malagestio dei cda e dei dirigenti che hanno prestato soldi non loro a clienti inaffidabili.

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Categorie: Economia&Aziende

Transazione e "Situation room" BPVi, Marcello Poli spiega come funziona ai 94.000 soci invitati ad aderire: "la trasparenza è indispensabile a ricostruire la fiducia"

Venerdi 20 Gennaio 2017 alle 22:00

Pubblicato il 20 gennaio alle 17.23. Aggiornato alle 22.00. Bisogna travestirsi da Divino Otelma per azzeccare i numeri delle transazioni andate finora in porto con i 94.000 soci della Banca Popolare di Vicenza chiamati all'appello e alla concreta anche se amara realtà dei 9 euro offerti a fronte, ecco il concreto, dei 10 centesimi di valore, per giunta non ancora liquidizzabile, della azioni BPVi frutto della gestione dell'era Gianni Zonin protrattasi fino a Francesco Iorio, contro i 60 o 62,50 euro spesi per sottoscriverle o acquistarle dal 2007 al 2016. Questo è, infatti, il periodo preso in considerazione da Gianni Mion e Fabrizio Viola (e da Lanza e Carrus per Veneto Banca) col consenso di fatto del fondo Atlante, il nuovo socio di controllo assoluto della banca vicentina e della cugina, ora promessa sposa, montebellunese, ai cui azionisti andrebbe, analogamente a quelli di Vicenza e se lo accetteranno, il 15% del prezzo di acquisto o sottoscrizione delle loro quote, che hanno avuto un range più ampio di variazione a partire da 20 euro fino alla quotazione massima sopra i 40 euro.

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Categorie: Politica, Fatti

Antonio Bortoli su Borgo Berga si difende col silenzio: ma lui è il dg del Comune di Vicenza non un comune cittadino, lo dice Cappelleri. Achille Variati lo inviti a parlare, lo "dimetta" o lasci lui! Ma non pianga dopo: BPVi docet

Giovedi 15 Dicembre 2016 alle 21:46

«TG2: il cemento cancella Vicenza dai gioielli dell'Unesco. Giovanna Dalla Pozza accusa, Achille Variati si autoassolve, così titolavamo il 10 luglio scorso una delle mille denunce anche sui media nazionali degli obbrobri che deturpano Vicenza a Borgo Berga, pensati sotto l'amministrazione di Enrico Hüllweck e avanzati con quella di Achille Variati, che per sè trova sempre giustificazioni e anche in questo caso si autoassolve. E se Hüllweck si defila e il Variati si autoassolve, agitando fiabesche e ipocrite bacchette magiche per "cancellare" il mostro edilizio targato Maltauro che sta portando l'Unesco a cancellare la città del Palladio dalla città suo Patrimonio, a spalleggiarli ci sono Antonio Bortoli, direttore generale del Comune di Vicenza, l'ex capo dipartimento del Territorio, Lorella Bressanello (moglie dell'ex sindaco Enrico Hüllweck) e l'ex dirigente dell'Urbanistica di Palazzo Trissino, Franco Zanella, che si sono tutti avvalsi della facoltà di non rispondere.

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Categorie: Fatti, Economia&Aziende

Azione di responsabilità vs Gianni Zonin & c.: nell'intervista esclusiva a suo legale Lamberto Lambertini la sua strategia per l'ex presidente BPVi e i suoi omaggi ad... Antonino Cappelleri

Martedi 13 Dicembre 2016 alle 10:59

Pubblicato il 12 dicembre alle 23.45, aggiornato il 13 alle 9.32 e alle 10.59. Il 24 novembre a Vicenza si è tenuto un convegno sulle "Azioni di responsabilità in società di capitale...", organizzato dallo studio Legale dell'avvocato Lamberto Lambertini che col prof. Francesco Benati, che ha presieduto l'evento, rappresenta Gianni Zonin nella causa da lui (strategicamente e tatticamente) intentata a Venezia contro la Banca Popolare di Vicenza, l'ex dg Samuele Sorato e il suo vice Emanuele Giustini proprio mentre oggi, 13 dicembre, è chiamata a votare sull'azione di responsabilità (clicca qui per cronaca aggiornata in tempo reale e qui per la linea di Zonin preannunciata di fatto dall'avvocato Lamberto Lambertini, ndr) contro di lui e altri componenti dei vertici dell'ex Popolare vicentina l'assemblea dei soci, di fatto il solo Fondo Atlante dopo l'azzeramento degli altri 118.000 e passa risparmiatori traditi dalla BPVi dell'era dell'imprenditorre vitivinicolo di Gambellara, ora nullatenente dopo aver donato quasi tutto, paternamente e prudentemente, ai figli.

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Categorie: Politica, Associazioni, Banche, Fatti, Economia&Aziende, Cultura

Confermati da BPVi i "nostri" nomi per Cda Fondazione Roi. Ilvo Diamanti, Giovanna Grossato e Andrea Valmarana: degrado faccia spazio a trasparenza. Gianni Mion: amen

Martedi 13 Dicembre 2016 alle 04:55

Ad accogliere la stampa nel meraviglioso Palazzo Thiene sono, oltre alle opere d'arte, Gianni Mion presidente della Banca Popolare di Vicenza "indegnamente", come lui dice, e i tre nuovi membri nominati (e da noi anticipati) in quota BPVi della Fondazione Roi, ovvero il presidente Ilvo Diamanti e i consiglieri Giovanna Grossato e Andrea Valmarana. Da subito il presidente della Banca dichiara che l'istituzione non ha in passato "fatto un figurone anche in merito alla Fondazione Roi" giustificando pertanto il ritardo nel nominare queste tre personalità. "Avevo bisogno di conoscere meglio la storia della Fondazione e le responsabilità di investimento sbagliate prima di agire: ora sono soddisfatto" dichiara infatti il presidente.

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Categorie: Politica, Banche, Economia&Aziende

Gianni Mion, presidente di BPVi, parla a tutti i Consiglieri comunali di Vicenza e a pochi assessori: con coraggio e... superficialità

Martedi 6 Dicembre 2016 alle 19:21

Al di là della simpatia personale che può ispirare Gianni Mion, 73enne manager padovano già braccio destro di Gilberto Benetton, da poco insediatosi sulla poltrona che in BPVi fu di Gianni Zonin, l'Innominato e innominabile almeno in ambienti istituzionali, le parole che il presidente della banca ha pronunciato in sala Bernarda lunedì 5 dicembre (qui il video integrale del suo intervento, ndr), non risultano convincenti, a partire dal cenno al suo rammarico per le dimissioni di Francesco Iorio, che, lo dice lui, gli stava pure simpatico... Nonostante Mion parli chiaro, senza inglesismi o tecnicismi, "il banchese" l'ha definito lui, a cui molti ricorrono come al latinorum di manzoniana memoria, il presidente ha evitato di affrontare alcuni nodi cruciali e dolorosi sia pure davanti a pochi assessori, a nessun rappresentante dei sindacati e a nessun delegato delle associazioni dei soci, in rotta con Variati e con la politica dello struzzo che tira fuori la testa dalla sabbia dopo la tempesta.

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Categorie: Libri, Banche, Fatti, Economia&Aziende

M5S presenta "Vicenza. La città sbancata" seconda edizione, Alberto Spampinato di Ossigeno per l'informazione: un esempio di libertà di stampa. Ignorato da politici e media locali

Domenica 4 Dicembre 2016 alle 19:15

Organizzata, simbolicamente in sala Stucchi, il 1° dicembre da Liliana Zaltron, capogruppo in Comune del Movimento 5 Stelle, la presentazione della seconda edizione di "Vicenza. La città sbancata", il libro testimonianza sul più grave scandalo bancario della storia bancaria della Repubblica italiana che sta riguardando la Banca Popolare di Vicenza, è andata in scena con la diretta streaming dal M5S ma è stata "oscurata" dai media locali e ignorata dai politici locali, tutti, dal sindaco fino all'ultimo dei consiglieri, invitati ufficialmente dagli organizzatoti. Nessun "teatrale" primo cittadino o censurato "secondo" era presente, nessun assessore tra quelli visti al Teatro comunale il 26 novembre a partecipare ossequiosi al convegno burla sulla BPVi organizzato da Achille Variati e Renato Bertelle, ha trovato utile ascoltare le versioni reali dei fatti e non quelle del sistema di potere imperniato su Gianni Zonin, di cui Jacopo Bulgarini d'Elci ha denunciato l'abbraccio mortale al mondo politico vicentino.

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Categorie: Associazioni, Banche, Economia&Aziende

Dopo il convegno burla by Variati e Bertelle "Noi che credevamo nella BPVi" rispedisce al mittente anche la beffa: l'invito a intervento unico di 5 minuti in consiglio comunale. Il "Quattropoltrone" Achille Variati si dimetta

Sabato 3 Dicembre 2016 alle 10:02

Dopo il convegno burla organizzato da "QuattroPoltrone" Achille Variati e da Renato Bertelle, il maladense in crisi di identità tra presidente di soci traditi o avvocato di clienti acquisiti, e dimenticando la mai effettuata convocazione chiesta dal M5S fin da settembre 2015 (cfr. "Vicenza. La città sbancata"), "è stato convocato - abbiamo scritto - a richiesta di Possamai (PD per Variati), Pupillo (Lista Variati) e Guarda (UDC con Variati) un Consiglio Comunale sulla vicenda della Banca Popolare di Vicenza in cui verranno concessi, udite udite, ben 5 minuti a un rappresentante dei Confidi (si contano con due mani ma servono migliaia di aziende che stanno per andare in crisi), a uno dei sindacati bancari (che tutelano oggi più di 5.000 dipendenti, non tutti incolpevoli ma molti sulla via del licenziamento) e a uno delle associazioni che rappresentano anche loro migliaia  di soci, i troppo pochi che si fanno coraggio tra le decine di migliaia messi sul lastrico dal sistema Zonin".

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Domenica 28 Ottobre 2018 alle 22:37 da Kaiser
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Giovedi 11 Ottobre 2018 alle 07:02 da kairos
In Pd e civici di csx della città di Vicenza dicono no a Rucco in Provincia. Dure accuse alla dem Luisetto. Le interviste a Spiller, Marchetti, Colombara e Tosetto: "presi in giro"

Giovedi 2 Agosto 2018 alle 16:26 da PaolaFarina
In Il Clan dei Tamimi: un "racconto diverso" sulla vicenda di Ahed Tamini, l'attivista palestinese diciassettenne appena liberata
Rispondo a Germano Raniero dal mio articolo che, come dice Raniero è monco. Me lo hanno fatto notare in tanti, ma scrivere la storia dei Tamimi bisognerebbe farlo a puntate. Chi come Raniero, cerca giustificazioni nell'asset familiare e nell'ambiente di questa attricetta (già protagonista di un documentario), chi si aggrappa "all'occupazione" (occupazione?) ai lager della Cisgiordania, spesso contrapposti ad alberghi a cinque stelle dove dormono i paraculati delle ONG, chi tollera il terrorismo da ritorsione, sappia che spontaneo o da ritorsione, sempre terrorismo è fa sminuire la figura da pacifista a pacifinto, perché non ci può essere pace costruita su fondamenta di terrorismo. Io sto cercando di evidenziare che la promozione di questa stronzetta viene abilmente sovrapposta all’attività terroristica dei compenti della sua famiglia. Detto questo l'attricette eretta a paladina è contestata anche dai palestinesi, perché non rappresenta un'icona di salvatrice della patria, Ahed è un nuovo simbolo difforme della resistenza palestinese,anche per il suo look occidentale, quasi americanizzato, per la sua fisicità e il suo stile di vita (non porta il velo, tocca i maschi…una vera combattente per la causa palestinese non lo farebbe mai, se io, alla mia età toccassi le palle ai militari israeliani finirei in galera e butterebbero via le chiavi...per via dell’età)… Questi atteggiamenti non rappresentano lo stereotipo della bambina palestinese, quanto una figura mediatica di successo (trovo strano che la maggioranza dei giornalisti non si sia posto questo problema), creata ad arte, per arricchire la famiglia che è stata anche foraggiata da Erdogan con regalie varie….e adesso ditelo a Erdogan...tanto non mi mette in prigione, perché le sue galere sono piene di dissidenti, tra il silenzio di questi pacifisti di basso livello.
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