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Vinòva presenta "Vicenza. La città sbancata": Coviello si incontra e scontra con Gurisatti sul ruolo avuto dall'informazione e Otello Dalla Rosa mostra il volto del coraggio

Di Pietro Cotròn Sabato 12 Novembre 2016 alle 11:11 | 0 commenti

Vinòva, la nuova associazione cittadina presieduta da Otello Dalla Rosa che si propone di "individuare idee guida e temi strategici grazie ai quali avviare anche a Vicenza, com'è avvenuto nelle città europee più dinamiche e attrattive, un percorso concertato verso una città più intelligente, sostenibile e inclusiva" ha iniziato il suo ciclo di incontri forti con la cittadinanza presentando, prima associazione o movimento o gruppo politico a farlo a Vicenza,  "Vicenza. La città sbancata", un libro che, come recitava l'invito, "ha già fatto discutere, su un tema di drammatica attualità", il flop della Banca Popolare di Vicenza. L'introduzione di Otello Dalla Rosa è stata lucida e chiara anche nel puntare il dito contro le responsabilità locali, che non si fermano di certo al livello direzionale della BPVi.

Il disastro della ex Popolare locale ha trovato, infatti, un humus favorevole anche nel mondo imprenditorialle, in quello politico e nell'ambito dell'informazione a senso unico per cui la serata ha consentito ai presenti di assistere e, poi, nel dibattito finale partecipare non solo ad un'analisi dei fatti e alla ricostruzione della cronaca che puntualmente ne aveva fatto VicenzaPiu.com fin dal 13 agosto 2010  per poi raccoglierla nel libro testimonianza definito dal presidente di Vinòva "scomodo" così come "scomodo, ma coraggioso" Otello Dalla Rosa ha presentato l'autore Giovanni Coviello, nostro direttore.

L'analisi e la sequenza dei fatti esposta da Coviello, che ha evidenziato nella sua premessa il "coraggio" di Vinòva, che squarcia l'omertà locale, e il lavoro della nostra redazione per arrivare a pubblicare "Vicenza. La città sbancata", giunto a meno di 5 mesi dal suo lancio a due ristampe e ora alla seconda edizione, hanno trovato in Paolo Gurisatti, ricercatore economico, come ama definirsi, e editorialista de Il Giornale di Vicenza, l'acceleratore e l'accentuatore di una presentazione che è diventata contrasto e confronto di una diversa narrazione dei fatti quando il "moderatore", magari anche inconsciamente, è parso far sue le tesi che hanno consentito di arrivare al disastro finale per decine di migliaia di soci risparmiatori grazie a un'orchestra mediatica che suonava un solo spartito.

Così che, ha sintetizzato il nostro direttore alla fine dell'aspro, ma chiaro, confronto reso possibile dall'humus democratico di Vinòva, di cui pure Gurisatti fa parte, "se anche un ricercatore economico e un editorialista della sapienza tecnica del dr. Gurisatti oggi ricorda versioni del fatti raccontati su media locali, a differenza di VicenzaPiu.com e a lettori meno critici di lui, come veri e poi manifestatisi nella drammatica realtà di come li avevamo descritti e previsti noi, non si prova un senso generale di irritazione verso questo tipo di informazione?!".

Alla ripetizione della domanda si sente una frase "sì, ci irrita" che esce dalla voce fuori campo del presidente Dalla Rosa, frase che coraggiosamente e significativamente conclude il video documento che qui proponiamo a chi quella sera non c'era: lungo, ma non come la durata dei danni che ha provocato la gestione del Cda di Gianni Zonin, che il buon Gurisatti ha fatto gran fatica a citare per nome e cognome pur essendo lui il dominus della fu BPVi, fatte salve le risultanbte delle indagini e i successivi pronunciamenti giudiziari che, pure, Otello Dalla Rosa ha fortemente sollecitato con un appello alal Procura di Vicenza e al suo capo, Antonino Cappelleri.


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