Video intervista esclusiva a Nicolae Galea, il moldavo che su Republica.it ha denunciato il no al voto degli extracomunitari a Vicenza: lo ha imposto Bulgarini, Possamai è d'accordo
Giovedi 9 Novembre 2017 alle 23:28 | 5 commenti
Lo hanno conosciuto, sulla carta, in tanti e ne abbiamo scritto anche noi riprendendo Repubblica.it sotto il titolo esplicativo: "Primarie a Vicenza, scoppia su Repubblica.it la polemica per no a voto a extra comunitari: un moldavo chiede la sospensione del voto del 3 dicembre". Abbiamo riportato, quindi, le reazioni dei due candidati del PD, Otello Dalla Rosa e Giacomo Possamai, e del suo sostenitore di quest'ultimo Sandro Pupillo e abbiamo registrato l'ovvio silenzio assoluto, stile Achille Variati, del suo candidato Jacopo Bulgarini d'Elci.
Oggi in Consiglio Comunale di Vicenza abbiamo conosciuto proprio lui, Nicoale Galea, 20 anni, nato in Moldavia da oltre nove anni a Vicenza e ora per lavoro a Roma dove ha parlato col collega di Repubblica che con lui ha approfondito la questione politica nazionale del non voto agli extracomunitari, decisa da una coalizione in cui pure due su tre sarebbero iscriti al PD.
Ma il collega Vladimiro Polchi non si è interessato a quella locale, che, però, appassiona molto di più i nostri lettori: chi non ha voluto il voto a Vicenza?
Nicoalee Galea, prima che ci parlassimo e lo video intervistassimo, era stato "bloccato" da Valter Bettiato Fava, uno dei fan di Bulgarini, in una lunga ma, visto l'esito della nostra intervista, poco suadente conversazione.
Per Nicoale Galea, infatti, è tutto chiaro: "l'ispiratore della messa in minoranza degli iscritti al Pd è Bulgarini con Possamai silenzioso perchè legato a lui da un possibile ticket elettorale di una maggioranza allargata".
Forse troppo per il fu popolo del centrosinistra se allargare vuol dire prendere dentro tutti meno un minimo di ideali.
Lui, intanto, il ventenne moldavo, definisce Vicenza "la mia città " e combatte, invece, una battaglia ideale ("se sarà necessario, dopo la denuncia agli organi nazionali del PD, farò anche un esposto alla magistratura").
Ma Nicoale Galea vorrebbe avere, nel silenzio di Vicenza ("se non sollevavo la questione chi l'avrebbe sollevata in questa Vicenza'?"), almeno il supporto del Consiglio degli stranieri, ad oggi non pronunciatosi se non tramite le affermazioni ultra soft della presidentessa Marina Grulovic, serba storicamente vicina ai vertici dell'amminsitrazione e che ha parlato senza averne discusso proprio con i membri del suo consiglio voluto, sia pure senza armi, dall'attuale maggioranza.
Se il suo insediamento fu festeggiato, potere dei media, dal vice sindaco con tanto di fascia "sindacale" tolta all'epoca a Isabella Sala, assessore che più si spese per la nascita di quel Consiglio e oggi sostenitrice di Dalla Rosa, sarebbero, quindi, ci dice Galea, proprio Bulgarini & c. ad aver sottoscritto il patto "ammazza quel che resta dei simboli del PD" per impedire che molti dei voti degli "extra" andassero al candidato scelto da Sala...Â
E, tanto per gradire, ci ha detto stasera il vice di Grulovic, Miah Harun, bengalese, lui vuole ascoltare democraticamente i membri del Consiglio degli Stranieri prima di esprimersi al riguardo di una questione che non può vedere gli extracomunitari contrari al loro dirito al voto, sia pure per le sole "primarie", così come fissato dalle regole del PD...
Ricordo anche che con lo STESSO regolamento nel 2008 alle primarie votarono anche gli stranieri. Infine quanto scritto nel regolamento ha valore legale (il regolamento dovrebbe essere depositato presso un notaio, in caso contrario che valore avrebbe) e le possibili interpretazioni - anche in 'buona fede' - nulla valgono rispetto a quanto scritto che parla chiaramente di residenti e non di cittadini; secondo i codici italiani ed europei questo rappresenta una modifica di non poco conto.
Ricordo anche che con lo STESSO regolamento nel 2008 alle primarie votarono anche gli stranieri. Infine quanto scritto nel regolamento ha valore legale (il regolamento dovrebbe essere depositato presso un notaio, in caso contrario che valore avrebbe) e le possibili interpretazioni - anche in 'buona fede' - nulla valgono rispetto a quanto scritto che parla chiaramente di residenti e non di cittadini; secondo i codici italiani ed europei questo rappresenta una modifica di non poco conto.
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