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Scandalo fondi immobiliari alle Poste, Franco Conte: "ci vuole una stampa libera". Poste Italiane: "tuteliamo tutti i clienti"

Di Edoardo Andrein Venerdi 27 Gennaio 2017 alle 18:00 | 1 commenti


Prima pubblicazione ore 16.30. Aggiornamento alle 18.00 con il comunicato di Poste Italiane che pubblichiamo a seguire* sulla questione del Fondo Immobiliare IRS

Dopo l'analisi sulla situazione post offerta di transazione della Banca Popolare di Vicenza, l'intervista di VicenzaPiùTv a Franco Conte, presidente di Codacons Veneto, affronta anche lo scandalo del buco di circa 850 milioni nei confronti dei risparmiatori postali che hanno acquistato quote di fondi immobiliari. Una vicenda con un risvolto locale anche a Vicenza e che potrebbe rivelarsi un'altra valanga bancaria in arrivo, con sportellisti divenuti psedo esperti finanziari: un altro caposaldo, quello degli uffici Postali, che rischia di crollare. Dopo i crac bancari dei mesi scorsi, sullo scandalo delle Poste inizialmente ne hanno parlato tutti i media, ma poi è calato il silenzio, come per il caso del presunto miliardo di tangenti pagate dall'Eni, un'inchiesta della magistratura seguita in questi giorni solo da Il Fatto Quotidiano, nella quale è coinvolto anche il vicentino Paolo Scaroni.

“Le Poste - spiega nell'intervista Conte - hanno messo in vendita un prodotto che ha ingannato i risparmiatori: devono risarcire ogni centesimo, dopo un comportamento nei mesi scorsi, specie nella provincia di Vicenza, che ha portato alla chiusura di sportelli strategici per il territorio, incurante delle necessità della gente. E adesso andando a fare affari con gli immobiliaristi”.

“Quanti sono i risparmiatori scappati dalle popolari per andare a Poste?” si chiede il presidente Codacons riferendosi ai tanti conti correnti aperti negli sportelli bancari.

“Nella crisi mondiale della banche – aggiunge – abbiamo visto un intervento dello Stato pesante, con il Tesoro americano che ha fatto un sacco di profitti; mi auguro che anche in Italia sia così, ma c'è bisogno di azionisti aggressivi a tutela dei propri interessi, non silenti come con Gianni Zonin”.

“Ma – chiosa in conclusione - ci vuole una stampa libera, non quella ottocentesca dipendente dalla pubblicità che spesso abbiamo in Italia”.

*Questa la posizione ufficiale di Poste Italiane sulla vicenda:

 

Poste Italiane tutela volontariamente tutti i propri clienti investitori del Fondo Immobiliare IRS.

L’azienda è determinata a consolidare il rapporto storico che intrattiene con i clienti, fondato sulla fiducia e sulla trasparenza.

L’obiettivo è permettere a ciascun risparmiatore di recuperare l’intero capitale netto investito al tempo della sottoscrizione. Poste Italiane comunica che, con l’obiettivo di consolidare il rapporto storico che intrattiene con i propri clienti, fondato sulla fiducia e sulla trasparenza, è stata definita, dopo diversi mesi di preparazione e di lavoro in previsione della scadenza del fondo in oggetto, un'iniziativa di tutela a favore di tutti i propri clienti che nel 2003, in un contesto economico e regolamentare diverso da quello odierno, hanno acquistato quote del Fondo Immobiliare Invest Real Security (IRS) e che ne erano ancora in possesso al 31/12/2016, data ufficiale di scadenza del Fondo.

L'iniziativa ha lo scopo di consentire ai clienti di Poste Italiane di recuperare la differenza tra quanto investito originariamente (2.500 euro a quota), inclusivo dei proventi e dei rimborsi anticipati percepiti durante la vita del Fondo, e quanto sarà da loro incassato con il "Valore Intermedio di Liquidazione" del Fondo.

In particolare, il CdA di Poste Italiane ha deliberato che:

§  per coloro che al 31/12/2016 hanno compiuto 80 anni, Poste Italiane riconosce la differenza sotto forma di accredito in conto corrente a seguito della liquidazione delle quote;

§  per gli altri clienti è proposta la sottoscrizione di una Polizza Vita Ramo I, appositamente ideata e senza alcuna spesa, in cui versare le somme liquidate dal fondo. Alla Polizza, la cui durata è di 5 anni, Poste aggiunge un contributo integrativo per il recupero di tutto il capitale originariamente investito nel fondo IRS.

L’Amministratore delegato Francesco Caio ha così commentato: “Questa iniziativa, che riteniamo davvero significativa in questo particolare contesto di mercato, ha l’obiettivo di rafforzare il legame di fiducia che da sempre abbiamo con i risparmiatori. Scegliamo volontariamente, dopo averla a fondo studiata, di attivare una tutela per tutti i clienti di Poste che hanno investito nel Fondo IRS. Questa attività si inserisce nel percorso, avviato da tempo, di profonda trasformazione, mirato tra l’altro ad assicurare che i risparmiatori possano scegliere forme di investimento e risparmio nella piena consapevolezza delle prospettiva di ritorno e di rischio. A questo scopo abbiamo investito e continueremo ad investire in formazione e tecnologie per erogare attività di consulenza guidata a tutela dei nostri clienti.”

L'iniziativa di tutela sarà avviata nel mese di aprile 2017, una volta effettuato dalla Sgr il rimborso intermedio di liquidazione del Fondo.

L’iniziativa è stata illustrata alle Associazioni dei Consumatori riconosciute dal CNCU ed  è stata integrata dall’istituzione, su proposta delle Associazioni, di una commissione di conciliazione paritetica.


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Inviato Sabato 28 Gennaio 2017 alle 00:07

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