Referendum, Poggi: "Zaia teme che i veneti capiscano la truffa"
Mercoledi 30 Agosto 2017 alle 10:23 | 2 commenti
«Le polemiche nate all'interno della Lega in merito il mancato utilizzo della tessera elettorale sono di fatto un'accusa allo stesso Zaia: è stata proprio la Giunta Zaia infatti ad approvare l'8 agosto lo schema d'intesa con le tanto bersagliate prefetture venete, prevedendo il voto senza la tessera. Del resto Zaia sembra avere la coda di paglia, vista la prontezza con cui ha messo a tacere le lagne dei suoi compagni di partito (secondo quanto riportato oggi da Il Mattino di Padova). Il presidente del Consiglio regionale Roberto Ciambetti, che dopo la pubblicazione della delibera della Giunta Zaia aveva gridato al boicottaggio della democrazia, si metterà il bavaglio o continuerà a sbraitare?
Comunque sul referendum truffa le incognite si moltiplicano: se già non era chiaro su cosa siamo chiamati a votare (la Lega si guarda bene dal formulare una proposta per l'autonomia), ora a meno di due mesi dalla consultazione si scopre che sono ancora ignote anche le modalità di voto. Cosa vogliono fare, adesso, andare casa per casa a portare un certificato elettorale veneto, magari ancora una volta a spese dei contribuenti?». Così il presidente del Comitato Veneti per l'astensione, Stefano Poggi, in merito al caos tessera elettorale che ha travolto il referendum truffa sull'autonomia. «Zaia prima andava in tv a dire che chi non avesse avuto il timbro sulla tessera dopo il referendum non avrebbe più avuto diritto di parola in Veneto, poco dopo ha approvato proprio quell'intesa che sancisce che alla tessera siano preferite "modalità alternative". Quando sono iniziate le prevedibili proteste dei leghisti, le ha subito zittite. Insomma, per il governatore vale la regola "tutti muti". Ma del resto queste continue contraddizioni non fanno altro che dimostrare che questo referendum-truffa sarà in realtà un sondaggio estremamente costoso e privo di reale valore, per i cittadini veneti e per il rafforzamento delle autonomie locali. Lega Nord e Forza Italia hanno avuto 16 anni per fare qualcosa in questo senso, invece hanno scelto di arenare qualsiasi ipotesi di attivazione dell'articolo 116 della Costituzione, sia quando governavano a Venezia (cioè sempre) sia a Roma».
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