Quotidiano | Categorie: Politica, Economia&Aziende

Palasport di nuovo pieno, tasche sempre vuote dei soci ex BPVi: video dell'assemblea di Noi che credevamo nella BPVi

Di Redazione VicenzaPiù Sabato 16 Settembre 2017 alle 17:00 | 0 commenti

Stamattina, dalle 9.30 circa a oltre le 14, si è svolta presso il palasport di Via Cavalieri di Vittorio Veneto a Vicenza una gremitissima  assemblea generale che l'associazione "Noi che credevamo nella BPVi" aveva convocato per dare informazioni sulle modalità di insinuazione al passivo della Banca Popolare di Vicenza (e di Veneto Banca) in Liquidazione coatta amministrativa (LCA) e sulle alternative percorribili oltre che per fare il punto, con i per ora disponibili documenti dell'inchiesta sulla BPVi di Gianni Zonin.  , sulle cause e sulle responsabilità politiche e delle autorità di controllo e vigilanza, in primis Bankitalia. che verrà chiamata in causa legalmente, insieme a Consob e società di revisione KPMG (per Veneto Banca era la PricewaterhouseCoopers, per rispondere dei danni economici e non solo dei soci dell'Istituto vicentino.

Noi abbiamo trasmesso, per un problema di connessione, la diretat su Facebook (clicca qui), ma qui vi proponiamo in esclusiva il video completo mentre in seguito lo properremo anche in streaming da seguire su Pc o scaricando la relativa App gratuita VicenzaPiùTv per iOs o Android.

Preferiamo lasciarvi vedere subito tutta la conferenza o le parti che più vi interessano avanzando voi stessi il vosto mouse sugli argomenti che più vi interessano, in primis quello della insinuazione al passivo delle due LCA.

E, perciò, rinviamo a un momento successivo, e dopo che avrete rivisto se oggi  eravate presenti o visto se non c'eravate, alcuni nostri commenti e una sintesi di cronaca dell'evento non avendo potuta provvedere in tempo reale essendo stati chiamati sul palco da Luigi Ugone, presidente dell'associazione, a commentare una fase dell'assemblea con i presenti: gli esperti (dr. Lugano, avv. Filippini e avv. Ternullo), i politici (Roberto Ciambetti e Achille Variati) e i rappresentanti del coordinamento di don Torta (l'avv. Andrea Arman e don Enrico Torta).

Il succo ve lo anticipiamo.

Ferme restando, e dubbiosi che vengano perseguite dalla legge, le enormi e primigenie responsabilità dei vertici locali della popolare vicentina e in presenza di sempre più chiare evidenze delle omissioni e/o delle collusioni e complicità se non addirittura di manovre decisorie di chi non ha controllato (dall'interno, la KPMG) e dall'esterno (Banca d'Italia e Consob) ai soci truffati interessa di più (o, almeno, prima) recuperare almeno una parte del maltolto piuttosto che beccare i ladri.

Se noi abbiamo alla fine sottolineato questo passaggio ("abbiamo messo in guardia su questo giornale web fin dal 2010 che era in atto una ruberia crescente, ma ora, anche se proseguiamo nel nostro lavoro di inchiesta, pensiamo che ai soci interessi più che trovare i ladri recuperare la refurtiva... Come? Intanto il governo aggiunga 'un'altra anomalia' al suo decreto pro Intesa Sanpaolo pieno zeppo di anomalie se non di illiceità e decreti che gli attivi della LCA vadano prima ai soci truffati c'è ai creditori e poi a se stesso per recuperare i miliardi dati o promessi a Intesa che non hanno salvato le due banche, ora infatti in liquidazione, ma sono stati un regalo a chi le ha prese"), Roberto Ciambetti è parso altrettanto concreto confermando "la linea collaborativa già attuata dalla Regione Veneto" mentre lo stesso Variati ha preannunciato un'iniziativa per "inserire in finanziaria una cifra per ristorare i soci ad oggi fuori da ogni accordo e questa cifra potrebbe essere un punto di inizio).

E Ugone: "a Roma non serve andare per chiedere, ma bisogna ora pretendere da una classe politica tutta responsabile ma a cui oggi 'venderei' il mio voto se firmasse un assegno in bianco per soddisfare i diritti sacrosanti, non le richieste, di chi soldi alla banca li ha dati senza più riaverli!".

Vedete e ascolate: il video è lungo ma fa capire molte cose...

 


Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.



ViPiù Top News


Commenti degli utenti

Domenica 28 Ottobre 2018 alle 22:37 da Kaiser
In Aim, è Gianfranco Vivian il nuovo amministratore unico del gruppo: il video della conferenza stampa di Francesco Rucco

Sabato 27 Ottobre 2018 alle 12:57 da zenocarino
In Aim, è Gianfranco Vivian il nuovo amministratore unico del gruppo: il video della conferenza stampa di Francesco Rucco

Giovedi 11 Ottobre 2018 alle 07:02 da kairos
In Pd e civici di csx della città di Vicenza dicono no a Rucco in Provincia. Dure accuse alla dem Luisetto. Le interviste a Spiller, Marchetti, Colombara e Tosetto: "presi in giro"

Giovedi 2 Agosto 2018 alle 16:26 da PaolaFarina
In Il Clan dei Tamimi: un "racconto diverso" sulla vicenda di Ahed Tamini, l'attivista palestinese diciassettenne appena liberata
Rispondo a Germano Raniero dal mio articolo che, come dice Raniero è monco. Me lo hanno fatto notare in tanti, ma scrivere la storia dei Tamimi bisognerebbe farlo a puntate. Chi come Raniero, cerca giustificazioni nell'asset familiare e nell'ambiente di questa attricetta (già protagonista di un documentario), chi si aggrappa "all'occupazione" (occupazione?) ai lager della Cisgiordania, spesso contrapposti ad alberghi a cinque stelle dove dormono i paraculati delle ONG, chi tollera il terrorismo da ritorsione, sappia che spontaneo o da ritorsione, sempre terrorismo è fa sminuire la figura da pacifista a pacifinto, perché non ci può essere pace costruita su fondamenta di terrorismo. Io sto cercando di evidenziare che la promozione di questa stronzetta viene abilmente sovrapposta all’attività terroristica dei compenti della sua famiglia. Detto questo l'attricette eretta a paladina è contestata anche dai palestinesi, perché non rappresenta un'icona di salvatrice della patria, Ahed è un nuovo simbolo difforme della resistenza palestinese,anche per il suo look occidentale, quasi americanizzato, per la sua fisicità e il suo stile di vita (non porta il velo, tocca i maschi…una vera combattente per la causa palestinese non lo farebbe mai, se io, alla mia età toccassi le palle ai militari israeliani finirei in galera e butterebbero via le chiavi...per via dell’età)… Questi atteggiamenti non rappresentano lo stereotipo della bambina palestinese, quanto una figura mediatica di successo (trovo strano che la maggioranza dei giornalisti non si sia posto questo problema), creata ad arte, per arricchire la famiglia che è stata anche foraggiata da Erdogan con regalie varie….e adesso ditelo a Erdogan...tanto non mi mette in prigione, perché le sue galere sono piene di dissidenti, tra il silenzio di questi pacifisti di basso livello.
Gli altri siti del nostro network