Con Bulgarini non votabile e Possamai non affidabile non ci resta che Otello Dalla Rosa: per cambiare politica e aria di una città inquinata nell'anima e nell'ambiente
Domenica 3 Dicembre 2017 alle 01:00 | 3 commenti
Pubblicato il 2 dicembre alle 01.27, aggiornato il 3 alle 01.00. È chiaro anche ai ciechi, dopo la penosa e dilettantesca esibizione di giovedì al Teatro Astra del duo Achille Variati - Jacopo Bulgarini d'Elci, che costui punta solo sulla spinta alla conservazione del mondo che ruota intorno al sindaco poltronatissimo ma uscente da tutte le sue poltrone e suo sponsor così tanto oltre ogni sua umana misura da farci chiedere il perchè voglia un erede a tutti i costi dopo aver spolpato Vicenza direttamente o averlo lasciato fare a tanti suoi frequentatori. Giacomo Possamai, d'altra parte, con la sua gioventù e il suo cinguettio continuo e ricambiato con Bulgarini oggi ci dà solo la certezza di essere facilmente pilotabile, a sua reale o consapevole insaputa non lo sappiamo e non vorremmo scoprirlo se vincesse, da quello stesso mondo o da mondi paralleli.
Se pensiamo di aver conosciuto negli anni Bulgarini e Possamai, e pur disposti in futuro a ripescare nella nostra, magari ininfluente, considerazione quest'ultimo, ma solo dopo un'esperienza più significativa della sua informe attività di capogruppo del PD sottomesso a Variati, altrettanto non possiamo dire di Otello Dalla Rosa, anche se è positiva l'impressione che ne stiamo ricavando in questi suoi mesi di uscite pubbliche.
Non ce ne voglia Dalla Rosa ma ora possiamo solo indicarlo, nel nostro abituale outing pre elettorale (nel caso le primarie del 3 dicembre), non come il migliore dei tre candidati ma solo come la nostra scelta per esclusiose di quelli che riteniamo, sempre per noi, dietro di lui: il non votabile Bulgarini e l'ancora non affidabile Possamai.
Noi, più inesperti allora della poltica e della storia locale, puntammo nel 2008 su un cavallo, Variati, che ci ha profondamente deluso e tradito nelle nostre aspettative di cambiamento rispetto alle politiche di Enrico Hüllweck, per cui prima di dire, sempre con i nostri limiti e consapevoli della limitata significatività del nostro gradimento, che lui, Dalla Rosa, è il migliore ci prendiamo il nostro tempo che sarà , intanto, quello della campagna elettorale delle amminstrative 2018.
Se vincerà le primarie, perchè, se non le vincerà , di questo possiamo già assicurare i nostri lettori, di certo non modificheremo la nostra politica di informazione totale e trasparente, ma altrettanto sicuramente non saremo col centro sinistra dei Bulgarini&Possamai.
La semplice festa di chiusura delle campagna per le primarie di Otello Dalla Rosa, che qui vi proponiamo, ci dà la speranza che almeno da Vinòva ci sia la riscoperta di stare insieme a fare politica per il bene comune, che non è, per noi, né quello attuato da Achille Variati né quello prospettato dai suo due continuatori.
Tra l'altro "cambiare aria" non è solo lo slogan politico che si legge sullo striscione dietro l'arringante Otello, ma anche la necessità fisica e indilazionalbile di una città e un'area che i 10 anni di Variati, smentendo ogni sua promessa del 2008, è sempre più inquinata.
Da polveri ovunque e da malfattori ai principali vertici di molti settori.
Decidano il 3 dicembre gli elettori se iniziare a liberarsi o meno dall'inquinamento.
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