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Categorie: Politica

Con Bulgarini non votabile e Possamai non affidabile non ci resta che Otello Dalla Rosa: per cambiare politica e aria di una città inquinata nell'anima e nell'ambiente

Domenica 3 Dicembre 2017 alle 01:00

Pubblicato il 2 dicembre alle 01.27, aggiornato il 3 alle 01.00. È chiaro anche ai ciechi, dopo la penosa e dilettantesca esibizione di giovedì al Teatro Astra del duo Achille Variati - Jacopo Bulgarini d'Elci, che costui punta solo sulla spinta alla conservazione del mondo che ruota intorno al sindaco poltronatissimo ma uscente da tutte le sue poltrone e suo sponsor così tanto oltre ogni sua umana misura da farci chiedere il perchè voglia un erede a tutti i costi dopo aver spolpato Vicenza direttamente o averlo lasciato fare a tanti suoi frequentatori. Giacomo Possamai, d'altra parte, con la sua gioventù e il suo cinguettio continuo e ricambiato con Bulgarini oggi ci dà solo la certezza di essere facilmente pilotabile, a sua reale o consapevole insaputa non lo sappiamo e non vorremmo scoprirlo se vincesse, da quello stesso mondo o da mondi paralleli.

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Giovedi 11 Ottobre 2018 alle 07:02 da kairos
In Pd e civici di csx della città di Vicenza dicono no a Rucco in Provincia. Dure accuse alla dem Luisetto. Le interviste a Spiller, Marchetti, Colombara e Tosetto: "presi in giro"

Giovedi 2 Agosto 2018 alle 16:26 da PaolaFarina
In Il Clan dei Tamimi: un "racconto diverso" sulla vicenda di Ahed Tamini, l'attivista palestinese diciassettenne appena liberata
Rispondo a Germano Raniero dal mio articolo che, come dice Raniero è monco. Me lo hanno fatto notare in tanti, ma scrivere la storia dei Tamimi bisognerebbe farlo a puntate. Chi come Raniero, cerca giustificazioni nell'asset familiare e nell'ambiente di questa attricetta (già protagonista di un documentario), chi si aggrappa "all'occupazione" (occupazione?) ai lager della Cisgiordania, spesso contrapposti ad alberghi a cinque stelle dove dormono i paraculati delle ONG, chi tollera il terrorismo da ritorsione, sappia che spontaneo o da ritorsione, sempre terrorismo è fa sminuire la figura da pacifista a pacifinto, perché non ci può essere pace costruita su fondamenta di terrorismo. Io sto cercando di evidenziare che la promozione di questa stronzetta viene abilmente sovrapposta all’attività terroristica dei compenti della sua famiglia. Detto questo l'attricette eretta a paladina è contestata anche dai palestinesi, perché non rappresenta un'icona di salvatrice della patria, Ahed è un nuovo simbolo difforme della resistenza palestinese,anche per il suo look occidentale, quasi americanizzato, per la sua fisicità e il suo stile di vita (non porta il velo, tocca i maschi…una vera combattente per la causa palestinese non lo farebbe mai, se io, alla mia età toccassi le palle ai militari israeliani finirei in galera e butterebbero via le chiavi...per via dell’età)… Questi atteggiamenti non rappresentano lo stereotipo della bambina palestinese, quanto una figura mediatica di successo (trovo strano che la maggioranza dei giornalisti non si sia posto questo problema), creata ad arte, per arricchire la famiglia che è stata anche foraggiata da Erdogan con regalie varie….e adesso ditelo a Erdogan...tanto non mi mette in prigione, perché le sue galere sono piene di dissidenti, tra il silenzio di questi pacifisti di basso livello.
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