Archivio per tag: Giuseppe Roi

Categorie: Politica, Economia&Aziende

"Roi. La Fondazione demolita" e Il Gattopardo, la sua presentazione e la prefazione del libro dossier di Giovanni Coviello: conoscere la cupola per demolirla!

Martedi 2 Maggio 2017 alle 21:49

Il 26 aprile a Bassano presso la libreria Palazzo Roberti, una delle top 3 per la vendita di "Vicenza. La città sbancata", è stato presentato in anteprima "Roi. La Fondazione demolita", il secondo libro/dossier della nostra collana Vicenza Papers, alla presenza dell'autore Giovanni Coviello, che ha avuto al suo fianco il prof. Italo Francesco Baldo, autore della ricca prefazione sul marchese mecenate Giuseppe Roi, e Giorgio Meletti, giornalista economico de Il Fatto Quotidiano, esperto di banche e degli intrecci intorno a Banca d'Italia. Stasera dopo avervi proposto la registrazione della presentazione, alcune delle domande e risposte al termine dell'evento e il ricordo del mecenate marchese Giuseppe Roi, il cui lascito a Vicenza è stato deturpato fisicamente e moralmente, vi proponiamo in video l'intervento di Coviello e, di seguito, la sua prefazione al suo secondo libro denuncia di una Vicenza che non vuole cambiare ma di cui vuole svelare la "cupola" per poi demolirla insieme a chi a questa terra tiene veramente.

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Categorie: Fatti

"Roi. la Fondazione demolita", il libro di Giovanni Coviello sui danni "collaterali" della BPVi di Zonin. Nel video l'autore, Giorgio Meletti, che ha parlato anche di Bankitalia, e Italo F. Baldo, che ha ritratto il marchese Roi

Domenica 30 Aprile 2017 alle 16:36

Pubblicato alle 16.52 del 26 aprile, aggiornato alle 23.50, il 29 aprile alle 16.23 e alle 16.26 del 30 aprile. Dopo "Vicenza. La città sbancata", la riproposizione dei pezzi di cronaca che VicenzaPiu.com dedicò dal 13 agosto 2010 alla crisi incombente e poi esplosa della Banca Popolare di Vicenza, è stato presentato in anteprima il 26 aprile a Bassano presso la libreria Palazzo Roberti "Roi. La Fondazione demolita", il secondo libro/dossier della nostra collana Vicenza Papers, alla presenza dell'autore Giovanni Coviello, che ha anche osservato come ancora oggi la Fondazione sia in un'area grigia e che ha avuto al suo fianco Giorgio Meletti, giornalista economico de Il Fatto Quotidiano, esperto di banche e degli intrecci intorno a Banca d'Italia ma ferrato anche sulla SPV, e il prof. Italo Francesco Baldo, autore della ricca prefazione sul marchese mecenate Giuseppe Roi.

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In Pd e civici di csx della città di Vicenza dicono no a Rucco in Provincia. Dure accuse alla dem Luisetto. Le interviste a Spiller, Marchetti, Colombara e Tosetto: "presi in giro"

Giovedi 2 Agosto 2018 alle 16:26 da PaolaFarina
In Il Clan dei Tamimi: un "racconto diverso" sulla vicenda di Ahed Tamini, l'attivista palestinese diciassettenne appena liberata
Rispondo a Germano Raniero dal mio articolo che, come dice Raniero è monco. Me lo hanno fatto notare in tanti, ma scrivere la storia dei Tamimi bisognerebbe farlo a puntate. Chi come Raniero, cerca giustificazioni nell'asset familiare e nell'ambiente di questa attricetta (già protagonista di un documentario), chi si aggrappa "all'occupazione" (occupazione?) ai lager della Cisgiordania, spesso contrapposti ad alberghi a cinque stelle dove dormono i paraculati delle ONG, chi tollera il terrorismo da ritorsione, sappia che spontaneo o da ritorsione, sempre terrorismo è fa sminuire la figura da pacifista a pacifinto, perché non ci può essere pace costruita su fondamenta di terrorismo. Io sto cercando di evidenziare che la promozione di questa stronzetta viene abilmente sovrapposta all’attività terroristica dei compenti della sua famiglia. Detto questo l'attricette eretta a paladina è contestata anche dai palestinesi, perché non rappresenta un'icona di salvatrice della patria, Ahed è un nuovo simbolo difforme della resistenza palestinese,anche per il suo look occidentale, quasi americanizzato, per la sua fisicità e il suo stile di vita (non porta il velo, tocca i maschi…una vera combattente per la causa palestinese non lo farebbe mai, se io, alla mia età toccassi le palle ai militari israeliani finirei in galera e butterebbero via le chiavi...per via dell’età)… Questi atteggiamenti non rappresentano lo stereotipo della bambina palestinese, quanto una figura mediatica di successo (trovo strano che la maggioranza dei giornalisti non si sia posto questo problema), creata ad arte, per arricchire la famiglia che è stata anche foraggiata da Erdogan con regalie varie….e adesso ditelo a Erdogan...tanto non mi mette in prigione, perché le sue galere sono piene di dissidenti, tra il silenzio di questi pacifisti di basso livello.
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