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Rigopiano, la video storia Ansa e VicenzaPiu.tv. E su CorVeneto la storia della trevigiana Marika Freschi, l'unica donna del Soccorso alpino al lavoro all'hotel

Di Redazione VicenzaPiù Domenica 22 Gennaio 2017 alle 13:17 | 0 commenti

Rigopiano, oggi 22 gennaio ore 11:51 Si scava in condizioni estreme Con il passare delle ore si affievoliscono le speranze. La video storia di ieri raccontata dall'Ansa per VicenzaPiu.tv nei sei servizi successivi al primo aggiornamento e che vi riproponiamo in successione temporale dal più vecchio al più recente. 10:17 Altri 4 estratti nella notte, 10 i superstiti. Intanto sale a quattro il bilancio delle vittime; 12:17 I bimbi salvati nelle immagini del Soccorso Alpino. La commozione dei soccorritori dopo ore a scavare tra macerie e neve; 13:26 Edoardo: noi in un'altra stanza, giocavamo a biliardo. Il bimbo trasportato in barella parla con i soccorritori; 16: 30 In buone condizioni i superstiti ricoverati a Pescara. Il dr. Di Luzio: solo uno in sala operatoria per intervento al braccio; 18:50 Si lavora senza sosta. Non si dispera di trovare altri superstiti; 20:28 Al lavoro anche uomini e mezzi delle Forze Armate. La squadra di soccorso del nono reggimento alpini L'Aquila. Intanto su Il Corriere del Veneto c'è la storia della trevigina Marika Fresci, l'unica donna del Soccorso alpino al lavoro all'hotel Rigopiano.

La chiamano «the boss» e salva bambini «Quando li ho visti ho gridato di gioia» Marika Freschi, trevigiana, è l'unica donna del Soccorso alpino al lavoro all'hotel Rigopiano: «Troveremo altri superstiti»

di Michela Nicolussi Moro, da Il Corriere del Veneto

VENEZIA Edoardo, Gianfilippo, Samuel, Ludovica. Sono i bambini riapparsi, uno dopo l'altro, dal ventre del Gran Sasso dopo due giorni passati al buio, sotto le macerie dell'Hotel Rigopiano di Farindola, mercoledì travolto da una valanga. Tra i primi volti sorridenti che li hanno accolti c'era quello di Marika Freschi, l'unica donna del gruppo di otto volontari inviati nella frazione di Pescara dal Soccorso Alpino e speleologico del Veneto (altri 21 colleghi sono al lavoro nelle diverse aree di Abruzzo e Marche devastate da terremoto e bufera di neve). «Non dimenticherò mai la luce nei loro occhi - racconta la 47enne di Cimadolmo (Treviso) - ha detto tutto. Non c'è stato bisogno di parole. E' stata una grande emozione trovare nove superstiti (cinque sono adulti, ndr ), specialmente i piccoli, che ci hanno sorpresi perché erano abbastanza tranquilli. Non piangevano come ci saremmo aspettati, forse perché durante l'operazione di salvataggio siamo stati molto attenti a non spaventarli, parlando, rassicurandoli, non trasmettendo loro l'angoscia provata nel vedere un albergo imploso».

Marika, istruttore nazionale di alpinismo del Cai e, dodici anni fa, tra i fondatori del Soccorso alpino Prealpi Trevigiane, è stata una delle prime a partire per l'Abruzzo, giovedì mattina, a bordo dell'elicottero della Protezione civile. Con lei c'è il marito Ivan Da Rios, tecnico del Soccorso alpino, con il quale dal 2009 gestisce il «Rifugio Pordenone» nella Val Cimoliana, a Cimolais. Lei, ottima cuoca, se ne definisce «la mente», mentre Ivan «è il braccio e il compagno di avventure» e il loro cane Nanuk, un Siberian Husky, «vive di rendita però se vuoi fotografarlo si mette in posa». «I bambini erano pallidi, faticavano a parlare ma apparivano in buone condizioni - prosegue Marika, soprannominata «The Boss» per «le innate qualità di gestire e controllare tutto e tutti» -. Quando sono spuntati dal buio è venuto spontaneo a tutti i soccorritori, noi, i soldati, i vigili del fuoco, i carabinieri e i finanzieri, lanciare un urlo di felicità. E' anche un modo per scaricare la tensione dopo tante ore di lavoro in condizioni estreme. Le ricerche non si interrompono mai, nemmeno di notte, proseguono h24 e le squadre si turnano». Sotto le macerie del Rigopiano fino a ieri sera c'erano ancora 23 persone. «Contiamo di trovare altri sopravvissuti - dice la trevigiana, amante di musica blues e soul e del country rock - nonostante nevichi molto e ci sia il pericolo di valanghe, prevale la speranza». L'edificio è crollato in più punti nella parte superiore, di legno, ma nella parte inferiore, in muratura, ha tenuto. Ed ecco perché i nove ospiti ora al sicuro si sono salvati.

A spalare neve senza sosta anche gli altri sei operatori del Soccorso alpino Veneto: Cesare Marcon (cinofilo), Alessio Nardellotto, Gabriele Lene, Fausto Schena, Francesco Fersuoch e Renè De Val. Marika, protagonista di numerose salite alpinistiche e scialpinistiche su tutto l'arco alpino ed extraeuropeo («quando cominci a fare alpinismo poi ci cadi dentro per sempre»), ha esperienza nella ricerca di dispersi. Insieme al marito Ivan e al collega Giorgio Follin nell'aprile 2009 ha prestato soccorso ai terremotati de l'Aquila. «Siamo stati assegnati alla Casa dello Studente - ricorda - è crollata uccidendo sette ragazzi e il custode. Ma anche lì siamo riusciti ad estrarre dalle macerie diverse persone». Non sa ancora per quanto tempo si dovrà fermare a Farindola, ma la fatica non la spaventa, è abituata al recupero dei feriti in montagna: «Dobbiamo pure mettere in sicurezza il sito».

Intanto i vigili del fuoco partiti dal Veneto (48 con 26 mezzi) dopo aver raggiunto centinaia di famiglie (11mila le persone in difficoltà) rimaste isolate per la neve e i blackout, stanno ora liberando stalle e fattorie. Sono 3mila le aziende agricole colpite dalla furia della natura.

Leggi tutti gli articoli su: Il Corriere del Veneto, Marika Fresci

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