Archivio per tag: Marika Fresci

Categorie: Fatti

Rigopiano, la video storia Ansa e VicenzaPiu.tv. E su CorVeneto la storia della trevigiana Marika Freschi, l'unica donna del Soccorso alpino al lavoro all'hotel

Domenica 22 Gennaio 2017 alle 13:17

Rigopiano, oggi 22 gennaio ore 11:51 Si scava in condizioni estreme Con il passare delle ore si affievoliscono le speranze. La video storia di ieri raccontata dall'Ansa per VicenzaPiu.tv nei sei servizi successivi al primo aggiornamento e che vi riproponiamo in successione temporale dal più vecchio al più recente. 10:17 Altri 4 estratti nella notte, 10 i superstiti. Intanto sale a quattro il bilancio delle vittime; 12:17 I bimbi salvati nelle immagini del Soccorso Alpino. La commozione dei soccorritori dopo ore a scavare tra macerie e neve; 13:26 Edoardo: noi in un'altra stanza, giocavamo a biliardo. Il bimbo trasportato in barella parla con i soccorritori; 16: 30 In buone condizioni i superstiti ricoverati a Pescara. Il dr. Di Luzio: solo uno in sala operatoria per intervento al braccio; 18:50 Si lavora senza sosta. Non si dispera di trovare altri superstiti; 20:28 Al lavoro anche uomini e mezzi delle Forze Armate. La squadra di soccorso del nono reggimento alpini L'Aquila. Intanto su Il Corriere del Veneto c'è la storia della trevigina Marika Fresci, l'unica donna del Soccorso alpino al lavoro all'hotel Rigopiano.

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In Il Clan dei Tamimi: un "racconto diverso" sulla vicenda di Ahed Tamini, l'attivista palestinese diciassettenne appena liberata
Rispondo a Germano Raniero dal mio articolo che, come dice Raniero è monco. Me lo hanno fatto notare in tanti, ma scrivere la storia dei Tamimi bisognerebbe farlo a puntate. Chi come Raniero, cerca giustificazioni nell'asset familiare e nell'ambiente di questa attricetta (già protagonista di un documentario), chi si aggrappa "all'occupazione" (occupazione?) ai lager della Cisgiordania, spesso contrapposti ad alberghi a cinque stelle dove dormono i paraculati delle ONG, chi tollera il terrorismo da ritorsione, sappia che spontaneo o da ritorsione, sempre terrorismo è fa sminuire la figura da pacifista a pacifinto, perché non ci può essere pace costruita su fondamenta di terrorismo. Io sto cercando di evidenziare che la promozione di questa stronzetta viene abilmente sovrapposta all’attività terroristica dei compenti della sua famiglia. Detto questo l'attricette eretta a paladina è contestata anche dai palestinesi, perché non rappresenta un'icona di salvatrice della patria, Ahed è un nuovo simbolo difforme della resistenza palestinese,anche per il suo look occidentale, quasi americanizzato, per la sua fisicità e il suo stile di vita (non porta il velo, tocca i maschi…una vera combattente per la causa palestinese non lo farebbe mai, se io, alla mia età toccassi le palle ai militari israeliani finirei in galera e butterebbero via le chiavi...per via dell’età)… Questi atteggiamenti non rappresentano lo stereotipo della bambina palestinese, quanto una figura mediatica di successo (trovo strano che la maggioranza dei giornalisti non si sia posto questo problema), creata ad arte, per arricchire la famiglia che è stata anche foraggiata da Erdogan con regalie varie….e adesso ditelo a Erdogan...tanto non mi mette in prigione, perché le sue galere sono piene di dissidenti, tra il silenzio di questi pacifisti di basso livello.
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