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Manuela Lanzarin a VicenzaPiu.com su BPVi: "i contributi andranno ad associazioni vere!". L'assessore mostra dignità e rispetto dei soci

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Domenica 27 Novembre 2016 alle 16:45 | 0 commenti

Manuela Lanzarin, assessore regionale al sociale, nelle nostra pagella (e)semplifivativa ha avuto un 5,  "un'insufficienza recuperabile - scrivevamo preannunciando la pubblicazione integrale in video del suo intervento al convegno BPVi di ieri, cosa che ora facciamo perchè ognuno lo valuti a freddo - perchè prima in Regione Veneto col primo Luca Zaia, più responsabile, non c'era e perchè ha ricordato l'esito dell'indagine regionale fatta da un'apposita commissione, ha evidenziato i fondi messi a disposizione di Veneto Sviluppo e ha ricordato i provvedimenti a sostegno economico delle azioni legali delle associazioni». Se il governo regionale ha di sicuro le sue responsabilità nel non aver monitorato a sufficienza le due ex Popolari venete, almeno Zaia qualcosa ha fatto e subito e lei, Lanzarin, già sindaco di Rosà, ieri nel dopo convegno ci ha assicurato che "i contributi per i procedimenti legali della Regione andranno ad associazioni vere!". 

Non è poco vedendo come è nato e come è stato gestito il convegno di ieri da Variati e Bertelle. Per cui il 5 dato a lei come rappresentante della Regione, forse può avvicinarsi al 6 personale visto che Manuela Lanzarin ha anche evitato una buona parte dei fischi meritati da Achille Variati.


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Rispondo a Germano Raniero dal mio articolo che, come dice Raniero è monco. Me lo hanno fatto notare in tanti, ma scrivere la storia dei Tamimi bisognerebbe farlo a puntate. Chi come Raniero, cerca giustificazioni nell'asset familiare e nell'ambiente di questa attricetta (già protagonista di un documentario), chi si aggrappa "all'occupazione" (occupazione?) ai lager della Cisgiordania, spesso contrapposti ad alberghi a cinque stelle dove dormono i paraculati delle ONG, chi tollera il terrorismo da ritorsione, sappia che spontaneo o da ritorsione, sempre terrorismo è fa sminuire la figura da pacifista a pacifinto, perché non ci può essere pace costruita su fondamenta di terrorismo. Io sto cercando di evidenziare che la promozione di questa stronzetta viene abilmente sovrapposta all’attività terroristica dei compenti della sua famiglia. Detto questo l'attricette eretta a paladina è contestata anche dai palestinesi, perché non rappresenta un'icona di salvatrice della patria, Ahed è un nuovo simbolo difforme della resistenza palestinese,anche per il suo look occidentale, quasi americanizzato, per la sua fisicità e il suo stile di vita (non porta il velo, tocca i maschi…una vera combattente per la causa palestinese non lo farebbe mai, se io, alla mia età toccassi le palle ai militari israeliani finirei in galera e butterebbero via le chiavi...per via dell’età)… Questi atteggiamenti non rappresentano lo stereotipo della bambina palestinese, quanto una figura mediatica di successo (trovo strano che la maggioranza dei giornalisti non si sia posto questo problema), creata ad arte, per arricchire la famiglia che è stata anche foraggiata da Erdogan con regalie varie….e adesso ditelo a Erdogan...tanto non mi mette in prigione, perché le sue galere sono piene di dissidenti, tra il silenzio di questi pacifisti di basso livello.
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