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Palazzo Thiene, Jacopo Berti (M5S): "il patrimonio resti alla città di Vicenza"

Di Note ufficiali Venerdi 15 Settembre 2017 alle 16:18 | 0 commenti

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Il consiglio comunale di Vicenza ha approvato una mozione presentata dalla consigliera comunale del Movimento 5 Stelle, Liliana Zaltron, perché vengano svolte tutte le azioni necessarie a far acquisire al patrimonio statale o comunale palazzo Thiene e tutto quel che vi è custodito, prevedendo da parte dello Stato lo stanziamento di un corrispettivo a favore dei risparmiatori danneggiati. Il provvedimento prende le mosse dalla storia travagliata della Banca Popolare di Vicenza, che ha già portato effetti molto dolorosi sul tessuto sociale berico. E che comporterà molti altri effetti nefasti, che si scopriranno con il passare del tempo.

Il Movimento 5 Stelle si è subito esposto sulla vicenda, denunciando i comportamenti di amministratori e manager della banca: gli esponenti del M5S sono stati minacciati di denuncia e attaccati dagli avversari politici, che sono stati poi sbugiardati dall'enormità del danno causato dal crac delle popolari venete.

"Il crac di BpVi in particolare - spiega Jacopo Berti, capogruppo M5S in consiglio regionale veneto - è stato una tragedia economica e sociale per Vicenza e per il suo territorio".

Il Governo di Paolo Gentiloni ha di fatto assunto nelle casse dello Stato tutte le passività della fallita BpVi, trasferendo nel contempo, al prezzo simbolico di 1 euro, tutto l'attivo al gruppo Intesa-San Paolo: nel patrimonio immobiliare della banca figura Palazzo Thiene, sito patrimonio Unesco, che
ospita le preziosissime raccolte d'arte della BpVi.

"Parliamo - avverte Berti - di una ricchissima pinacoteca, che vanta opere di pittori che hanno fatto letteralmente la storia dell'arte italiana e mondiale".

Nel "forziere" di palazzo Thiene sono presenti dipinti di Giambattista Tiepolo, Bartolomeo Montagna, del Tintoretto, per non parlare della più ricca collezione esistente di Oselle Veneziane.

"Che fine farà tutto questo? - chiede Berti - Il rischio è che il palazzo, i quadri e le opere d'arte finiscano per essere venduti e prendano chissà quali strade. È indispensabile che tutto questo patrimonio monumentale ed artistico cittadino rimanga alla città e bisogna pensare alla trasformazione del palazzo in museo, con il passaggio del complesso e di ciò che contiene al Comune".

 

 

 


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