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Luca Zaia lancia Francesco Rucco: accelerare ristoro dei soci BPVi e Veneto Banca! E candidato di centro destra si impegna anche per l'accesso agli atti

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 5 Giugno 2018 alle 17:03 | 0 commenti

Oggi Luca Zaia e Francesco Rucco, con la sollecitazione dell'attuazione dei ristori (per altro già inseriti nella legge 205 approvata il 27 dicembre 2017 da tutti i partiti e ora in attesa di decreti attuativi in ritardo dal 30 marzo 2018, ndr) per i soci truffati dalle banche venete e con il candidato sindaco di centrodestra che, dopo vari appelli nostri e di Fratelli d'Italia, si impegna anche a garantire l'accesso agli atti del processo BPVi, hanno segnato, sinceramente, un punto a loro favore nella campagna elettorale vicentina in cui il tema Banca Popolare di Vicenza veniva sistematicamente aggirato dai due principali aspiranti sindaco ma, soprattutto, da Otello Dalla Rosa.

Questo lo diciamo con altrettanto se non maggiormente sincero rammarico vista la nostra formazione ideale politica, sempre più disattesa dal centrosinistra locale, anche se ancora speravamo di no, e dalla stampa di sistema, ma questo lo sapevamo, che non a caso anche oggi aveva ignorato domande sul tema invece da noi fatte nel video qui pubblicato insieme alla parte di dichiarazioni specifiche sollecitate da Matteo Celebron della Lega davanti al pubblico dei presenti al Caffè Garibaldi al "lancio" del rush finale di Rucco da parte del presidente della Regione.

La battaglia di VicenzaPiù per i soci della Banca Popolare di Vicenza, oltre che, con minor mole di dati, per quelli di Veneto Banca, inizia in solitaria il 13 agosto 2010 con i nostri articoli chiave, poi legittimati dalla triste storia, pubblicati in "Vicenza. la città sbancata" (esaurito la versione cartacea trovi qui l'eBook) mentre quelli del giornale confindustriale locale inneggianti alle gesta di Gianni Zonin & c. sono ora raccolti in "BPVi. Bugie Popolari di Vicenza" che vari avvocati, come vi racconteremo, stanno già utilizzando nella cause civili per dimostrare la buona fede carpita ai risparmiatori e che trovi anche qui oltre che nelle principali edicole e librerie cittadine oltre che su Amazon.

Grazie Zaia, grazie Rucco da parte di chi scrive ma soprattutto da parte dei soci risparmiatori delle due banche: ora a voi tocca spingere su chi di dovere, che è della vostra parte politica, perchè il vostro impegno elettorale sia mantenuto. 


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Rispondo a Germano Raniero dal mio articolo che, come dice Raniero è monco. Me lo hanno fatto notare in tanti, ma scrivere la storia dei Tamimi bisognerebbe farlo a puntate. Chi come Raniero, cerca giustificazioni nell'asset familiare e nell'ambiente di questa attricetta (già protagonista di un documentario), chi si aggrappa "all'occupazione" (occupazione?) ai lager della Cisgiordania, spesso contrapposti ad alberghi a cinque stelle dove dormono i paraculati delle ONG, chi tollera il terrorismo da ritorsione, sappia che spontaneo o da ritorsione, sempre terrorismo è fa sminuire la figura da pacifista a pacifinto, perché non ci può essere pace costruita su fondamenta di terrorismo. Io sto cercando di evidenziare che la promozione di questa stronzetta viene abilmente sovrapposta all’attività terroristica dei compenti della sua famiglia. Detto questo l'attricette eretta a paladina è contestata anche dai palestinesi, perché non rappresenta un'icona di salvatrice della patria, Ahed è un nuovo simbolo difforme della resistenza palestinese,anche per il suo look occidentale, quasi americanizzato, per la sua fisicità e il suo stile di vita (non porta il velo, tocca i maschi…una vera combattente per la causa palestinese non lo farebbe mai, se io, alla mia età toccassi le palle ai militari israeliani finirei in galera e butterebbero via le chiavi...per via dell’età)… Questi atteggiamenti non rappresentano lo stereotipo della bambina palestinese, quanto una figura mediatica di successo (trovo strano che la maggioranza dei giornalisti non si sia posto questo problema), creata ad arte, per arricchire la famiglia che è stata anche foraggiata da Erdogan con regalie varie….e adesso ditelo a Erdogan...tanto non mi mette in prigione, perché le sue galere sono piene di dissidenti, tra il silenzio di questi pacifisti di basso livello.
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