Quotidiano | Categorie: Politica, Fatti

Giovane aggredito da stranieri a Thiene, Comitato PrimaNoi: effetti di immigrazione di bassa qualità ma certe attività commerciali trasformano le zone interessate in ghetti

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 17 Agosto 2017 alle 13:55 | 0 commenti

ArticleImage

Pure nelle città di provincia, quelle più piccole e notoriamente tranquille, scrive PrimaNoi nella nota che pubblichiamo, un certo fenomeno di degrado urbano si è fatto largo grazie anche all'avvio di attività più o meno lecite che hanno favorito l'aggregazione di elementi che spesso vivono ai margini o di espedienti non propriamente leciti. Non parlano italiano e se lo parlano si esprimono in modo poco comprensibile, sono persone che pensano, non a torto purtroppo perché glielo permettiamo, che una volta occupato una fetta di territorio, di poterne fare ciò che vogliono, di sentirsi i legittimi padroni.

"Attendiamo la ricostruzione dei fatti da parte delle forze dell'ordine ma la solidarietà e la vicinanza al ragazzo per quanto ha subito è fuori discussione - spiega il portavoce del comitato PrimaNoi Alex Cioni. Ciò premesso - continua Cioni - rimane urgente e d'attualità una stretta giuridica verso il fenomeno migratorio in generale, cambiando nel contempo l'approccio fin troppo garantista con quei soggetti che già vivono nei nostri territori spesso anche senza averne i titoli". 
Il rappresentante del comitato civico distingue quegli stranieri che da tempo sono parte integrante e virtuosa del territorio, ribadendo che "al netto di coloro che vivono onestamente, è un dato di fatto oggettivo che l'immigrazione degli ultimi anni ha prodotto conseguenze più negative che positive. Solo chi è guidato da una visione ideologica -ha proseguito Alex Cioni- può negare che dove si concentrano questi gruppi di persone, non ci sia un aumentato dell'insicurezza dei cittadini, così come aumenta il degrado anche estetico di zone un tempo pregiate che inevitabilmente vengono abbandonate dagli italiani". 
Secondo il portavoce di PrimaNoi, Thiene è una città d'arte a vocazione commerciale che ha bisogno di interventi precisi come l'inserimento di regole più stringenti verso le attività di bassa qualità quali sono i cosiddetti minimarket etnici, i compro-oro, i money transfer, fino ai kebabbari. "C'è da sperare - chiosa Cioni - che a livello nazionale tra qualche mese arrivi un nuovo parlamento che modifichi in senso più restrittivo le inutili liberalizzazioni di Bersani e Monti, le quali, più che alla tutela della libera iniziativa privata e della libera concorrenza, hanno provocato la nascita disorganizzata di una miriade di attività di bassa qualità gestite spesso da extracomunitari, il che hanno prodotto, assieme al decoro, una progressiva perdita di identità di larghe fette delle nostre città".

Leggi tutti gli articoli su: Alex Cioni, PrimaNoi , Comitato PrimaNoi

Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.



ViPiù Top News


Commenti degli utenti

Domenica 28 Ottobre 2018 alle 22:37 da Kaiser
In Aim, è Gianfranco Vivian il nuovo amministratore unico del gruppo: il video della conferenza stampa di Francesco Rucco

Sabato 27 Ottobre 2018 alle 12:57 da zenocarino
In Aim, è Gianfranco Vivian il nuovo amministratore unico del gruppo: il video della conferenza stampa di Francesco Rucco

Giovedi 11 Ottobre 2018 alle 07:02 da kairos
In Pd e civici di csx della città di Vicenza dicono no a Rucco in Provincia. Dure accuse alla dem Luisetto. Le interviste a Spiller, Marchetti, Colombara e Tosetto: "presi in giro"

Giovedi 2 Agosto 2018 alle 16:26 da PaolaFarina
In Il Clan dei Tamimi: un "racconto diverso" sulla vicenda di Ahed Tamini, l'attivista palestinese diciassettenne appena liberata
Rispondo a Germano Raniero dal mio articolo che, come dice Raniero è monco. Me lo hanno fatto notare in tanti, ma scrivere la storia dei Tamimi bisognerebbe farlo a puntate. Chi come Raniero, cerca giustificazioni nell'asset familiare e nell'ambiente di questa attricetta (già protagonista di un documentario), chi si aggrappa "all'occupazione" (occupazione?) ai lager della Cisgiordania, spesso contrapposti ad alberghi a cinque stelle dove dormono i paraculati delle ONG, chi tollera il terrorismo da ritorsione, sappia che spontaneo o da ritorsione, sempre terrorismo è fa sminuire la figura da pacifista a pacifinto, perché non ci può essere pace costruita su fondamenta di terrorismo. Io sto cercando di evidenziare che la promozione di questa stronzetta viene abilmente sovrapposta all’attività terroristica dei compenti della sua famiglia. Detto questo l'attricette eretta a paladina è contestata anche dai palestinesi, perché non rappresenta un'icona di salvatrice della patria, Ahed è un nuovo simbolo difforme della resistenza palestinese,anche per il suo look occidentale, quasi americanizzato, per la sua fisicità e il suo stile di vita (non porta il velo, tocca i maschi…una vera combattente per la causa palestinese non lo farebbe mai, se io, alla mia età toccassi le palle ai militari israeliani finirei in galera e butterebbero via le chiavi...per via dell’età)… Questi atteggiamenti non rappresentano lo stereotipo della bambina palestinese, quanto una figura mediatica di successo (trovo strano che la maggioranza dei giornalisti non si sia posto questo problema), creata ad arte, per arricchire la famiglia che è stata anche foraggiata da Erdogan con regalie varie….e adesso ditelo a Erdogan...tanto non mi mette in prigione, perché le sue galere sono piene di dissidenti, tra il silenzio di questi pacifisti di basso livello.
Gli altri siti del nostro network