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La commissione di inchiesta sulle banche è nata morta: lo dicono Enrico Mentana, Marco Frattini e... Luigi Ugone presidente di "Noi che credevamo nella BPVi"

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Giovedi 21 Settembre 2017 alle 17:25 | 0 commenti

Sabato 16 ottobre abbiamo pubblicato il video integrale dell'assemblea organizzata da "Noi che credevamo nella BPVi" col questo titolo riassuntivo e significativo: "Palasport di nuovo pieno, tasche sempre vuote dei soci ex BPVi". Ieri ne abbiamo estratto la parte pratica titolandola "Insinuazione al passivo di BPVi in LCA: come fare lo ha detto "Noi che credevamo nella BPVi" e abbiamo preannunciato la video l'ìntervista con Luigi Ugone, presidente dell'associazione, e con l'avvocato Francesco Ternullo su quella che è stata la svolta nella strategia del conducator dei soci "incazzati": la chiamata in causa di Banca d'Italia e Consob in primis, oltre alla società di revisione KPMG, tutte entità accomunate da obblighi di controllo non esercitati a dovere a causa di un unico male: la cecità.

L'intervista l'abbiamo realizzata ieri, 20 settembre, visto che la parte relativa del video integrale non è "comprensibile" per motivi tecnici del service.

Ma, prima di proporvela e per completare il quadro della situazione in cui sono stati lasciati i soci truffati che non abbiano aderito alla transazione palliativo e passibile di revocatorie, dopo le soluzioni imposte dalla vicenda, come la necessaria insinuazione al passivo, abbiamo preferito mostrarvi oggi con un altro estratto video la parte dell'assemblea in cui viene spiegato da Luigi Ugone, col supporto del servizio e delel parole di Enrico Mentana e di Marco Frattini su La7, perchè anche la "commissione d'inchiesta parlamentare sulle banche" non sia altro che fuffa, visto, intanto, che sarà insediata solo nei prossimi giorni per beghe interne ad alcune parti politiche con grande soddisfazione di chi, nel sistema, non vuole che questo venga "aperto e mostrato".

E, soprattutto, perchè dovendo "produrre" i suoi primi risultati non prima di sei mesi dalla sua partenza, paiono ovvie le risposte a due domande alle menti eccelse dei nostri politici che l'hanno ideata e che la vorrebbero propinare ai poveri cittadini/elettori truffati dalle banche venete, tra cui la Banca Popolare di Vicenza:

1 - fra sei mesi, o giù di lì, non si va alle elezioni, per cui, ammesso pure che ci fossero le prime indicazioni di massima, la commissione decadrebbe appena le avrà diffuse?

2 - se la ragione dell'istituzione della Commissione è, evidentemente, quella di promuovere l'immagine, alias far pubblicità, ai suoi componenti che, dopo il rigor mortis di banche e speranze, proveranno a farsi belli con le condanne parolaie e postume dei misfatti già compiuti, a loro insaputa, non si vergognano di truffre una seconda voltai loro elettori?

Che, si spera, almeno non li eleggeranno più, a destra come a manca...

Buona visone e poi sentirete e vedrete l'avv. Ternullo e Ugone spiegarvi bene la strada maestra, quella contro chi non ha vigilato, Banca d'Italia e Consob in primis.


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