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Buon anno da VicenzaPiù: noi faremo di tutto per informarti anche nel 2018, ma sostienici: Zonin, Zaia e i "potenti" non ci vogliono... più

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Domenica 31 Dicembre 2017 alle 23:01 | 0 commenti

Il nostri auguri di un Buon 2018 che invieremo al nostro data base telefonico ma che pubblichiamo qui ora postandoli anche su FB e per estenderli a tutti i nostri lettori riprendono quelli di Buon natale, parlano chiaro e vi rivolgono di nuovo un appello dopo l'attacco proditorio della Regione Veneto che si aggiunge a quello della Fondazione Roi: "Prosegui bene 2018: difendici da chi ci chiede 1.660.000€ danni per non informarti più. Clicca shop.vicenzapiu.com e scegli di sostenere VicenzaPiù: basta poco". Grazie.

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Rispondo a Germano Raniero dal mio articolo che, come dice Raniero è monco. Me lo hanno fatto notare in tanti, ma scrivere la storia dei Tamimi bisognerebbe farlo a puntate. Chi come Raniero, cerca giustificazioni nell'asset familiare e nell'ambiente di questa attricetta (già protagonista di un documentario), chi si aggrappa "all'occupazione" (occupazione?) ai lager della Cisgiordania, spesso contrapposti ad alberghi a cinque stelle dove dormono i paraculati delle ONG, chi tollera il terrorismo da ritorsione, sappia che spontaneo o da ritorsione, sempre terrorismo è fa sminuire la figura da pacifista a pacifinto, perché non ci può essere pace costruita su fondamenta di terrorismo. Io sto cercando di evidenziare che la promozione di questa stronzetta viene abilmente sovrapposta all’attività terroristica dei compenti della sua famiglia. Detto questo l'attricette eretta a paladina è contestata anche dai palestinesi, perché non rappresenta un'icona di salvatrice della patria, Ahed è un nuovo simbolo difforme della resistenza palestinese,anche per il suo look occidentale, quasi americanizzato, per la sua fisicità e il suo stile di vita (non porta il velo, tocca i maschi…una vera combattente per la causa palestinese non lo farebbe mai, se io, alla mia età toccassi le palle ai militari israeliani finirei in galera e butterebbero via le chiavi...per via dell’età)… Questi atteggiamenti non rappresentano lo stereotipo della bambina palestinese, quanto una figura mediatica di successo (trovo strano che la maggioranza dei giornalisti non si sia posto questo problema), creata ad arte, per arricchire la famiglia che è stata anche foraggiata da Erdogan con regalie varie….e adesso ditelo a Erdogan...tanto non mi mette in prigione, perché le sue galere sono piene di dissidenti, tra il silenzio di questi pacifisti di basso livello.
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