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BPVi, rinviati a giudizio i vertici. Prof. Renato Ellero: "accusati di reati minori, si va verso la prescrizione"

Di Piero Zanin Giovedi 27 Luglio 2017 alle 21:18 | 0 commenti

"Si è trattato di truffe ed estorsioni, ma l'incompetenza dei Pm vicentini permetterà a Zonin e compagni di cavarsela, non ci sono i tempi per arrivare al terzo grado di giudizio". Da avvocato ed ex  professore di diritto penale l'ex senatore Renato Ellero ha analizzato in una video intervista del nsotro direttore la situazione giudiziaria degli ex vertici della Banca Popolare di Vicenza. Ieri la procura di Vicenza  ha notificato l'avviso di chiusura delle indagini a Gianni Zonin, ex presidente BPVi, a Samuele Sorato, ex direttore generale della banca, ai vicedirettori Emanuele Giustini e Andrea Piazzetta, all'ex consigliere Giuseppe Zigliotto, a Paolo Marin, ex direttore generale di Banca Nuova, e al dirigente Massimiliano Pellegrini, addetto alla preparazione dei documenti contabili societari.

I reati contestati, in divera misura per ognuno e anceh alla BPVi ora in liquidazione coatta amministrativa, sono l'aggiotaggio, l'ostacolo alla vigilanza e il falso in prospetto (anche se, in effetti, la denominazione del reato oggi sarebbe diversa).

"Per questi reati il conto della prescrizione è già partito- spiega Ellero- si tratta di reati "minori" per i quali, sembrerebbe, non è stata nemmeno chiesta l'aggravante. Eppure mi risulta che il crac della Popolare abbia portato ad almeno un suicido, oltre ad aver messo in ginocchio una città."

Sotto accusa finisce l'operato della magistratura vicentina. "La guardia di finanza doveva indagare e raccogliere carte e documenti ma trasformarli in accuse e possibili reati spetta ai magistrati. Da tempo però la procura di Vicenza lamenta di non avere le competenze per reati finanziari di questo livello- conclude Ellero- e allora mi chiedo che li paghiamo a fare?".


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