Archivio per tag: Clan Romano

Categorie: Fatti

VicenzaPiù vi informa da 12 anni e oggi vi regala il n. 1 e la notizia che il "clan Romano" esiste: ci hanno diffidato in 12 in fotocopia

Domenica 5 Marzo 2017 alle 23:43
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Dopo più di tre mesi di "training" della piccola redazione di partenza con una testata civetta il 25 febbraio 2006 usciva il n. 1 di VicenzaPiù, allora settimanale cartaceo. Siamo, quindi, al dodicesimo anno di vita, difficile, intensa, esaltante, scegliete voi insieme a noi l'aggettivo giusto ma oggi il network multimediatico che fa capo a quella testata, diventata ora un periodico monografico, con "Vicenza. La città sbancata" a fare da apripista, "scrive" con VicenzaPiu.com la storia quotidiana dell'informazione locale indipendente e di "rottura" (dovrebbe essere informazione senza qualificativi ma oggi chi fa solo il suo lavoro sembra un marziano) e si prepara a intensificare la sua presenza nel racconto e nell'approfondimento del territorio col lancio di un palinsesto innovativo su VicenzaPiu.tv e su LaPiù.Tv.

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Categorie: Scuola e formazione, Lavoro

ll caso Ipea, parte I: prosegue l'inchiesta sulla formazione in Regione Veneto, sul presunto "Clan Romano" e sul ruolo di Elena Donazzan

Mercoledi 4 Gennaio 2017 alle 13:32
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Pubblicato il 3 gennaio alle 23.32. Aggiornato il 4 alle 13.32.

Riprendiamo da quando titolavamo «Formazione in Regione Veneto, presunto "Clan Romano" e ruolo di Elena Donazzan nella "cupola della P.A."» la nostra inchiesta sui fondi in gran parte europei, gestiti dalla Regione Veneto attraverso bandi di concorso rivolti ad enti esterni accreditati nella cui «selezione, nella redazione dei bandi e nel complesso sistema di gestione e controllo interno sarebbero stati distratti più di 100 milioni di euro all'anno, una cifra seconda per importanza solo a quella del bilancio della sanità regionale». In questo ambito, come si legge negli atti ufficiali, «un voluminoso dossier sulla scrivania del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, e del presidente del Consiglio regionale, Roberto Ciambetti, dossier che dovrebbe essere anche a conoscenza delle autorità giudiziarie competenti», sono legati fra loro i casi di Ipea (per il quale sono scattate perquisizioni della GdF proprio in questi giorni) e di Irigem del gruppo Iannacopulos a cui fa capo anche Rete Veneta e, ora, Antenna 3.

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Commenti degli utenti

Domenica 28 Ottobre 2018 alle 22:37 da Kaiser
In Aim, è Gianfranco Vivian il nuovo amministratore unico del gruppo: il video della conferenza stampa di Francesco Rucco

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Giovedi 11 Ottobre 2018 alle 07:02 da kairos
In Pd e civici di csx della città di Vicenza dicono no a Rucco in Provincia. Dure accuse alla dem Luisetto. Le interviste a Spiller, Marchetti, Colombara e Tosetto: "presi in giro"

Giovedi 2 Agosto 2018 alle 16:26 da PaolaFarina
In Il Clan dei Tamimi: un "racconto diverso" sulla vicenda di Ahed Tamini, l'attivista palestinese diciassettenne appena liberata
Rispondo a Germano Raniero dal mio articolo che, come dice Raniero è monco. Me lo hanno fatto notare in tanti, ma scrivere la storia dei Tamimi bisognerebbe farlo a puntate. Chi come Raniero, cerca giustificazioni nell'asset familiare e nell'ambiente di questa attricetta (già protagonista di un documentario), chi si aggrappa "all'occupazione" (occupazione?) ai lager della Cisgiordania, spesso contrapposti ad alberghi a cinque stelle dove dormono i paraculati delle ONG, chi tollera il terrorismo da ritorsione, sappia che spontaneo o da ritorsione, sempre terrorismo è fa sminuire la figura da pacifista a pacifinto, perché non ci può essere pace costruita su fondamenta di terrorismo. Io sto cercando di evidenziare che la promozione di questa stronzetta viene abilmente sovrapposta all’attività terroristica dei compenti della sua famiglia. Detto questo l'attricette eretta a paladina è contestata anche dai palestinesi, perché non rappresenta un'icona di salvatrice della patria, Ahed è un nuovo simbolo difforme della resistenza palestinese,anche per il suo look occidentale, quasi americanizzato, per la sua fisicità e il suo stile di vita (non porta il velo, tocca i maschi…una vera combattente per la causa palestinese non lo farebbe mai, se io, alla mia età toccassi le palle ai militari israeliani finirei in galera e butterebbero via le chiavi...per via dell’età)… Questi atteggiamenti non rappresentano lo stereotipo della bambina palestinese, quanto una figura mediatica di successo (trovo strano che la maggioranza dei giornalisti non si sia posto questo problema), creata ad arte, per arricchire la famiglia che è stata anche foraggiata da Erdogan con regalie varie….e adesso ditelo a Erdogan...tanto non mi mette in prigione, perché le sue galere sono piene di dissidenti, tra il silenzio di questi pacifisti di basso livello.
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