Archivio per tag: Alessio Graziani

Categorie: Politica, Fatti

Migranti a Vicenza e non solo: ecco quanto detto veramente da mons. Beniamino Pizziol

Mercoledi 5 Settembre 2018 alle 15:47

"La diocesi ospita 250 migranti. Ma niente Diciotti": titola così in prima pagina il solito nostro cruccio quotidiano, quel Giornale di Vicenza che attira i suoi lettori con prime pagine a volte dedicate ai migranti che vorrebbero l'abbonamento a Sky per il calcio (falso) e altre alle anatre che muoiono ai giardino Salvi (vero) anche se ce ne sarebbero ben altre di anatre "umane" di cui occuparsi e che starnazzano là dove si decide come continuare a far morire non le anatre "animali" ma Vicenza... Ma tant'è. Sparare un titolo sul vescovo che ospita 250 migranti farà vendere un po' di carta in più, usa e getta, e pazienza se, magari, scatenerà altri striscioni a dir poco idioti contro chi lui rappresenta e minacciosi contro i parroci.

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Giovedi 11 Ottobre 2018 alle 07:02 da kairos
In Pd e civici di csx della città di Vicenza dicono no a Rucco in Provincia. Dure accuse alla dem Luisetto. Le interviste a Spiller, Marchetti, Colombara e Tosetto: "presi in giro"

Giovedi 2 Agosto 2018 alle 16:26 da PaolaFarina
In Il Clan dei Tamimi: un "racconto diverso" sulla vicenda di Ahed Tamini, l'attivista palestinese diciassettenne appena liberata
Rispondo a Germano Raniero dal mio articolo che, come dice Raniero è monco. Me lo hanno fatto notare in tanti, ma scrivere la storia dei Tamimi bisognerebbe farlo a puntate. Chi come Raniero, cerca giustificazioni nell'asset familiare e nell'ambiente di questa attricetta (già protagonista di un documentario), chi si aggrappa "all'occupazione" (occupazione?) ai lager della Cisgiordania, spesso contrapposti ad alberghi a cinque stelle dove dormono i paraculati delle ONG, chi tollera il terrorismo da ritorsione, sappia che spontaneo o da ritorsione, sempre terrorismo è fa sminuire la figura da pacifista a pacifinto, perché non ci può essere pace costruita su fondamenta di terrorismo. Io sto cercando di evidenziare che la promozione di questa stronzetta viene abilmente sovrapposta all’attività terroristica dei compenti della sua famiglia. Detto questo l'attricette eretta a paladina è contestata anche dai palestinesi, perché non rappresenta un'icona di salvatrice della patria, Ahed è un nuovo simbolo difforme della resistenza palestinese,anche per il suo look occidentale, quasi americanizzato, per la sua fisicità e il suo stile di vita (non porta il velo, tocca i maschi…una vera combattente per la causa palestinese non lo farebbe mai, se io, alla mia età toccassi le palle ai militari israeliani finirei in galera e butterebbero via le chiavi...per via dell’età)… Questi atteggiamenti non rappresentano lo stereotipo della bambina palestinese, quanto una figura mediatica di successo (trovo strano che la maggioranza dei giornalisti non si sia posto questo problema), creata ad arte, per arricchire la famiglia che è stata anche foraggiata da Erdogan con regalie varie….e adesso ditelo a Erdogan...tanto non mi mette in prigione, perché le sue galere sono piene di dissidenti, tra il silenzio di questi pacifisti di basso livello.
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