Quotidiano | Categorie: Fatti

Wild Side Basketball n. 28: l'apertura tocca ad Abaut col baskin poi Antonio Saccardo e NBA a go go

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 6 Aprile 2018 alle 00:08 | 0 commenti

La puntata 28 di Wild Side Basketball (in streaming su VicenzaPiu.tv e sulle omonime App con repliche come da palinsesto, poi on demand sulle App VicenzaPiùTv, sul nostro canale YouTube e poi anche qui dove trovi tutte le puntate, ndr) ha visto la presenza in studio di Davide Mancini e Luca Fochesato, rispettivamente vice presidente della associazione Abaut e allenatore della squadra di baskin GSA Vicenza. L'intervista ha illustrato l'evento in programma sabato 7 aprile in Piazza delle Poste a Vicenza, dove alle 16.00 alle 18.00 ci sarà una partita di esibizione di baskin.

Per dettagli e info vi rimandiamo al sito internet dell'associazione, abaut.it.

Puntata impreziosita dalla presenza in studio di Antonio Saccardo, giocatore che ha girato per tutta la sua carriera con la valigia in mano, specialmente al sud. Antonio ci ha raccontato la sua carriera e come l'ha vissuta con qualche aneddoto interessante anche sulla sua esperienza in Nazionale.
Nicola, grazie ad alcuni vecchi articoli del Giornale di Vicenza, ha ripercorso gli ultimi 30 anni del basket vicentino.
Ci siamo soffermati sull'analisi del perché i giovani italiani oggi non riescono a trovare posto in Serie A.

Nella seconda parte di puntata, largo spazio all'analisi della finale NCAA tra Villanova e Michigan che ha visto Donte DiVicenzo protagonista inaspettato con 31 punti e il premio di Most Outstanding Player della finale.
Per quanto riguarda l'NBA, analisi della situazione playoffs a Est ed ad Ovest, dove tutti sono concordi che Philadelphia sarà una mina vagante.
Nel selvaggio West, Houston con la certezza di avere il fattore campo a favore per tutti i playoffs, Spurs in recupero dopo lo sbandamento che aveva visto la squadra di coach Pop uscire addirittura dalle prima 8. Situazione intricata dalla sesta alla ottava posizione dove la lotta per un posto nella post season è veramente interessante.

Niente basket minors, perché nella settimana di Pasqua tutti i campionati minori sono rimasti a riposo.


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Rispondo a Germano Raniero dal mio articolo che, come dice Raniero è monco. Me lo hanno fatto notare in tanti, ma scrivere la storia dei Tamimi bisognerebbe farlo a puntate. Chi come Raniero, cerca giustificazioni nell'asset familiare e nell'ambiente di questa attricetta (già protagonista di un documentario), chi si aggrappa "all'occupazione" (occupazione?) ai lager della Cisgiordania, spesso contrapposti ad alberghi a cinque stelle dove dormono i paraculati delle ONG, chi tollera il terrorismo da ritorsione, sappia che spontaneo o da ritorsione, sempre terrorismo è fa sminuire la figura da pacifista a pacifinto, perché non ci può essere pace costruita su fondamenta di terrorismo. Io sto cercando di evidenziare che la promozione di questa stronzetta viene abilmente sovrapposta all’attività terroristica dei compenti della sua famiglia. Detto questo l'attricette eretta a paladina è contestata anche dai palestinesi, perché non rappresenta un'icona di salvatrice della patria, Ahed è un nuovo simbolo difforme della resistenza palestinese,anche per il suo look occidentale, quasi americanizzato, per la sua fisicità e il suo stile di vita (non porta il velo, tocca i maschi…una vera combattente per la causa palestinese non lo farebbe mai, se io, alla mia età toccassi le palle ai militari israeliani finirei in galera e butterebbero via le chiavi...per via dell’età)… Questi atteggiamenti non rappresentano lo stereotipo della bambina palestinese, quanto una figura mediatica di successo (trovo strano che la maggioranza dei giornalisti non si sia posto questo problema), creata ad arte, per arricchire la famiglia che è stata anche foraggiata da Erdogan con regalie varie….e adesso ditelo a Erdogan...tanto non mi mette in prigione, perché le sue galere sono piene di dissidenti, tra il silenzio di questi pacifisti di basso livello.
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