Quotidiano | Categorie: Politica, Ambiente, Fatti

Caso Unesco: il video della conferenza stampa e il documento di 173 pagine con la valutazione Hia: integrali e senza filtri

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Lunedi 23 Gennaio 2017 alle 18:24 | 1 commenti

Pubblicato il 21 gennaio alle 1.19, aggiornato alle 19.47 e il 23 gennaio alle 18.24. L'attesa valutazione del gruppo di esperti Hia (Heritage Impact Assessment) è stata presentata ieri a palazzo Trissino in una conferenza stampa dedicata agli inviati delle diverse redazioni vicentine. Legittimamente, ma con dubbia opportunità, l'accesso alla conferenza è stato invece vietato ai rappresentati delle diverse associazioni e ai comitati legati alla vicenda del marchio Unesco, che sono stati fatti rimbalzare fuori all'ingresso. La questione potrebbe essere considerata meramente pratica: se si invitano i media, saranno questi a dover trasmettere professionalmente le informazioni ai cittadini mentre associazioni e comitati, portatori di idee e posizioni magari preconcette, avrebbero potuto "interferire"  con la diafana presentazione della relazione tecnica. Ma è indubbio che anche noi cronisti potremmo essere condizionanti nei confronti dei lettori raccontando i fatti per come li interpretiamo.

Ecco perchè vi proponiamo, come facciamo tutte le volte che ci è possibile, l'intera conferenza stampa, in formato integrale.

Per lo stesso desiderio di trasparenza riceviamo dal Comune e pubblichiamo qui la valutazione d'impatto, l'intero documento di 173 pagine redatte dal gruppo di esperti che al 21 gennaio non si trovava ancora nel sito del Comune.

L'ufficio stampa del Comune oggi, 23 gennaio, "su richiesta dell'ufficio Unesco, in relazione alla pubblicazione della relazione HIA" ci chiede di "indicare che tale documento è attualmente in fase di verifica tecnica e che l'amministrazione comunale renderà disponibile il testo definitivo al termine della chiusura del procedimento" visto che analoga dicitura è stata ora utilizzata anche dal Comune  nell'inserire il documento alla pagina: http://www.comune.vicenza.it/albo/notizie/notizie.php/165176.

Leggi tutti gli articoli su: Unesco, palazzo Trissino, HIA, Heritage Impact Assessment

Commenti

Inviato Sabato 21 Gennaio 2017 alle 20:49

Grazie, utile e encomiabile. Si possono avere le idee più diverse in merito a molte cose, ma l'informazione più serena e neutrale, unita al commento anche più sagace e pungente ma diretto, senza spacciarlo per altro, e la battuta con volontà dialettica, senza verità dogmatiche o intenti offensivi, sono un valore per chi può liberamente leggere questo giornale.
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Rispondo a Germano Raniero dal mio articolo che, come dice Raniero è monco. Me lo hanno fatto notare in tanti, ma scrivere la storia dei Tamimi bisognerebbe farlo a puntate. Chi come Raniero, cerca giustificazioni nell'asset familiare e nell'ambiente di questa attricetta (già protagonista di un documentario), chi si aggrappa "all'occupazione" (occupazione?) ai lager della Cisgiordania, spesso contrapposti ad alberghi a cinque stelle dove dormono i paraculati delle ONG, chi tollera il terrorismo da ritorsione, sappia che spontaneo o da ritorsione, sempre terrorismo è fa sminuire la figura da pacifista a pacifinto, perché non ci può essere pace costruita su fondamenta di terrorismo. Io sto cercando di evidenziare che la promozione di questa stronzetta viene abilmente sovrapposta all’attività terroristica dei compenti della sua famiglia. Detto questo l'attricette eretta a paladina è contestata anche dai palestinesi, perché non rappresenta un'icona di salvatrice della patria, Ahed è un nuovo simbolo difforme della resistenza palestinese,anche per il suo look occidentale, quasi americanizzato, per la sua fisicità e il suo stile di vita (non porta il velo, tocca i maschi…una vera combattente per la causa palestinese non lo farebbe mai, se io, alla mia età toccassi le palle ai militari israeliani finirei in galera e butterebbero via le chiavi...per via dell’età)… Questi atteggiamenti non rappresentano lo stereotipo della bambina palestinese, quanto una figura mediatica di successo (trovo strano che la maggioranza dei giornalisti non si sia posto questo problema), creata ad arte, per arricchire la famiglia che è stata anche foraggiata da Erdogan con regalie varie….e adesso ditelo a Erdogan...tanto non mi mette in prigione, perché le sue galere sono piene di dissidenti, tra il silenzio di questi pacifisti di basso livello.
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