Quotidiano | Categorie: Economia&Aziende

Un socio BPVi colto da malore all'assemblea in corso di "Noi che credevamo nella BPVi" e in "onda web" su VicenzaPiu.tv. Tra i presenti ci sono anche il sindaco di Vicenza e un rappresentante della regione Veneto

Di Edoardo Pepe Sabato 4 Febbraio 2017 alle 10:15 | 0 commenti

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Poco prima che iniziasse l'assembklea dell'Associazione "Noi che credevamo nella BPVi", che stiamo trasmettendo in diretta streaming su www.vicenzapiu.tv raggiungibile anche scaricando l'App gratuita VicenzaPiù Tv, come da informazioni di dettaglio qui riportate, uno dei soci della Banca Popolare di Vicenza presenti ha avuto un malore e, dopo essere stato soccorso dal personale della Croce Verde, è stato trasportato al Pronto soccorso del San Bortolo di Vicenza. Riportiamo di seguito gli interventi annunciati in un palasport esaurito in ogni ordine di posti e con varie persone in piedi a "colmare" i limiti della capienza di circa 1.200 posti.

Luigi Ugone, presidente associazione "Noi che credevamo nella BPVi"
Daniele Marangoni, associazione "Noi che credevamo nella BPVi"
Alfonso Scarano, analista finanziario
Fabio Lugano, economista
Don Enrico Torta
Avv. Andrea Arman, Azionisti associati BPVi e Coordinamento Don Torta
Giovanni Coviello, direttore di VicenzaPiù
Avv. Francesco Ternullo
Avv. Andrea Filippin
Achille Variati, sindaco e presidente della Provincia di Vicenza, Upi, CDP
Alessandro Montagnoli, Consigliere Regione Veneto
Letizia Giorgianni, Associazione "Vittime Salva Banche"


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Rispondo a Germano Raniero dal mio articolo che, come dice Raniero è monco. Me lo hanno fatto notare in tanti, ma scrivere la storia dei Tamimi bisognerebbe farlo a puntate. Chi come Raniero, cerca giustificazioni nell'asset familiare e nell'ambiente di questa attricetta (già protagonista di un documentario), chi si aggrappa "all'occupazione" (occupazione?) ai lager della Cisgiordania, spesso contrapposti ad alberghi a cinque stelle dove dormono i paraculati delle ONG, chi tollera il terrorismo da ritorsione, sappia che spontaneo o da ritorsione, sempre terrorismo è fa sminuire la figura da pacifista a pacifinto, perché non ci può essere pace costruita su fondamenta di terrorismo. Io sto cercando di evidenziare che la promozione di questa stronzetta viene abilmente sovrapposta all’attività terroristica dei compenti della sua famiglia. Detto questo l'attricette eretta a paladina è contestata anche dai palestinesi, perché non rappresenta un'icona di salvatrice della patria, Ahed è un nuovo simbolo difforme della resistenza palestinese,anche per il suo look occidentale, quasi americanizzato, per la sua fisicità e il suo stile di vita (non porta il velo, tocca i maschi…una vera combattente per la causa palestinese non lo farebbe mai, se io, alla mia età toccassi le palle ai militari israeliani finirei in galera e butterebbero via le chiavi...per via dell’età)… Questi atteggiamenti non rappresentano lo stereotipo della bambina palestinese, quanto una figura mediatica di successo (trovo strano che la maggioranza dei giornalisti non si sia posto questo problema), creata ad arte, per arricchire la famiglia che è stata anche foraggiata da Erdogan con regalie varie….e adesso ditelo a Erdogan...tanto non mi mette in prigione, perché le sue galere sono piene di dissidenti, tra il silenzio di questi pacifisti di basso livello.
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