Quotidiano | Categorie: Ambiente, Fatti

"Tav a Vicenza, a chi serve e quanto costa": il video del convegno di giovedì ai Chiostri di Santa Corona con Ponti, Venosi e Leder perchè la città "sappia e si confronti"

Di Edoardo Pepe Venerdi 24 Novembre 2017 alle 12:42 | 0 commenti

"Tav a Vicenza: a chi serve? quanto costa?", all'incontro pubblico svoltosi con successo ieri sera ai Chiostri di Santa Corona, nel quasi totale oblio della stampa locale, sono intervenuti tra gli altri Marco Ponti, economista, già docente di economia applicata Politecnico di Milano, ed Erasmo Venosi, fisico, già consulente Ministero dell'Ambiente, entrambi introdotti e supportati dall'urbanista vicentina dell'Università di Ferrara Francesca Leder. Per allargare la conoscenza di un tema sensibile come il passaggio per Vicenzadella linea ad Alta Capacità da un ottica diversa da quella monocorde dell'amministrazione guidata da Achille Variati, VicenzaPiu.tv vi propone il video integrale dell'evento, che è stato organizzato da Civiltà del Verde, Comitato Popolare dei Ferrovieri, Comitato Vicenza Est, Legambiente, OUT - Osservatorio Urbano territoriale, UNESCO_for_Vicenza.

I promotori avevano programmato l'incontro "per la città, non per pochi scettici cronici, dunque nell'interesse di tutti in assenza, da parte del Comune, di un serio coinvolgimento dei propri cittadini su un tema tanto importante e condizionante il futuro di Vicenza".

Il video è un documumento su cui la popolazione e i suoi rappresentanti sono chiamati a riflettere.


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Rispondo a Germano Raniero dal mio articolo che, come dice Raniero è monco. Me lo hanno fatto notare in tanti, ma scrivere la storia dei Tamimi bisognerebbe farlo a puntate. Chi come Raniero, cerca giustificazioni nell'asset familiare e nell'ambiente di questa attricetta (già protagonista di un documentario), chi si aggrappa "all'occupazione" (occupazione?) ai lager della Cisgiordania, spesso contrapposti ad alberghi a cinque stelle dove dormono i paraculati delle ONG, chi tollera il terrorismo da ritorsione, sappia che spontaneo o da ritorsione, sempre terrorismo è fa sminuire la figura da pacifista a pacifinto, perché non ci può essere pace costruita su fondamenta di terrorismo. Io sto cercando di evidenziare che la promozione di questa stronzetta viene abilmente sovrapposta all’attività terroristica dei compenti della sua famiglia. Detto questo l'attricette eretta a paladina è contestata anche dai palestinesi, perché non rappresenta un'icona di salvatrice della patria, Ahed è un nuovo simbolo difforme della resistenza palestinese,anche per il suo look occidentale, quasi americanizzato, per la sua fisicità e il suo stile di vita (non porta il velo, tocca i maschi…una vera combattente per la causa palestinese non lo farebbe mai, se io, alla mia età toccassi le palle ai militari israeliani finirei in galera e butterebbero via le chiavi...per via dell’età)… Questi atteggiamenti non rappresentano lo stereotipo della bambina palestinese, quanto una figura mediatica di successo (trovo strano che la maggioranza dei giornalisti non si sia posto questo problema), creata ad arte, per arricchire la famiglia che è stata anche foraggiata da Erdogan con regalie varie….e adesso ditelo a Erdogan...tanto non mi mette in prigione, perché le sue galere sono piene di dissidenti, tra il silenzio di questi pacifisti di basso livello.
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