Quotidiano | Categorie: Ambiente, Fatti

Rigopiano, la cronaca del 23 gennaio tra nuove vittime e cagnolini in vita che danno speranza

Di Edoardo Pepe Martedi 24 Gennaio 2017 alle 00:38 | 0 commenti

Mentre da un lato, dopo il ritrovamento di altri cadaveri, scemano le speranze di trovare vivi altri ospiti dell'Hotel di Rigopiano, travolto da una valanga che portava con sè tanta neve quante ne conterrebbro 4.000 Tir, dall'altro i tre cagnolini usciti abbaiando dall'ammasso di neve e detriti lasciano accesa la  fiammella di chi, i coraggiosi soccorritori in prima linea, tra cui alcuni veneti, scava e allunga l'orecchio per individuare segnali di vita di possibili superstiti per i quali "pregano", per fede o amore, parenti e amici. Nel collage di video Ansa, di cui VicenzaPiu.tv ha i diritti,vi mostriamo la cronaca della giornata con le immagini dal campo e le responabili dichiarazioni "politiche" di Gentiloni e "pratiche" di Del Rio.

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Rispondo a Germano Raniero dal mio articolo che, come dice Raniero è monco. Me lo hanno fatto notare in tanti, ma scrivere la storia dei Tamimi bisognerebbe farlo a puntate. Chi come Raniero, cerca giustificazioni nell'asset familiare e nell'ambiente di questa attricetta (già protagonista di un documentario), chi si aggrappa "all'occupazione" (occupazione?) ai lager della Cisgiordania, spesso contrapposti ad alberghi a cinque stelle dove dormono i paraculati delle ONG, chi tollera il terrorismo da ritorsione, sappia che spontaneo o da ritorsione, sempre terrorismo è fa sminuire la figura da pacifista a pacifinto, perché non ci può essere pace costruita su fondamenta di terrorismo. Io sto cercando di evidenziare che la promozione di questa stronzetta viene abilmente sovrapposta all’attività terroristica dei compenti della sua famiglia. Detto questo l'attricette eretta a paladina è contestata anche dai palestinesi, perché non rappresenta un'icona di salvatrice della patria, Ahed è un nuovo simbolo difforme della resistenza palestinese,anche per il suo look occidentale, quasi americanizzato, per la sua fisicità e il suo stile di vita (non porta il velo, tocca i maschi…una vera combattente per la causa palestinese non lo farebbe mai, se io, alla mia età toccassi le palle ai militari israeliani finirei in galera e butterebbero via le chiavi...per via dell’età)… Questi atteggiamenti non rappresentano lo stereotipo della bambina palestinese, quanto una figura mediatica di successo (trovo strano che la maggioranza dei giornalisti non si sia posto questo problema), creata ad arte, per arricchire la famiglia che è stata anche foraggiata da Erdogan con regalie varie….e adesso ditelo a Erdogan...tanto non mi mette in prigione, perché le sue galere sono piene di dissidenti, tra il silenzio di questi pacifisti di basso livello.
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