Quotidiano | Categorie: Religioni

Il 2 giugno la Chiesa Vicentina festeggia i giovani sul Summano con il Vescovo

Di Note ufficiali Venerdi 1 Giugno 2018 alle 15:30 | 0 commenti

Il Monte Summano, da sempre meta di pellegrinaggio per la Chiesa Vicentina e per l’Azione Cattolica in particolare, torna nuovamente ad essere luogo di incontro, di preghiera e di festa per i giovani delle parrocchie e dell’associazionismo ecclesiale berico.

Domani sabato 2 giugno si terrà sulla cima del Monte Summano (caratterizzata dalla grande croce e dall’antica chiesa santuario dei monaci gerolimini) una grande festa diocesana per i giovani al termine del cammino in preparazione al prossimo Sinodo dei Vescovi sui Giovani, la fede e il discernimento vocazionale.  Tre diversi i luoghi di ritrovo e dunque gli itinerari attraverso cui i giovani saliranno alla cima del Summano: dal Colletto di Velo, da Santorso e da Piovene Rocchette. Alle 12 è previsto il pranzo di condivisione attorno al Santuario; alle 15 un momento di preghiera e di riflessione con il Vescovo mons. Beniamino Pizziol; dalle 16 la festa continuerà con tanta musica e diversi stand tematici. Il Servizio di pastorale giovanile diocesana invita infine i giovani ad una esperienza estiva di pellegrinaggio lungo la Romea strata verso Roma per partecipare al grande incontro dei giovani italiani con papa Francesco nei prossimi 11 e 12 agosto. Tutte le info su www.vigiova.it

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Rispondo a Germano Raniero dal mio articolo che, come dice Raniero è monco. Me lo hanno fatto notare in tanti, ma scrivere la storia dei Tamimi bisognerebbe farlo a puntate. Chi come Raniero, cerca giustificazioni nell'asset familiare e nell'ambiente di questa attricetta (già protagonista di un documentario), chi si aggrappa "all'occupazione" (occupazione?) ai lager della Cisgiordania, spesso contrapposti ad alberghi a cinque stelle dove dormono i paraculati delle ONG, chi tollera il terrorismo da ritorsione, sappia che spontaneo o da ritorsione, sempre terrorismo è fa sminuire la figura da pacifista a pacifinto, perché non ci può essere pace costruita su fondamenta di terrorismo. Io sto cercando di evidenziare che la promozione di questa stronzetta viene abilmente sovrapposta all’attività terroristica dei compenti della sua famiglia. Detto questo l'attricette eretta a paladina è contestata anche dai palestinesi, perché non rappresenta un'icona di salvatrice della patria, Ahed è un nuovo simbolo difforme della resistenza palestinese,anche per il suo look occidentale, quasi americanizzato, per la sua fisicità e il suo stile di vita (non porta il velo, tocca i maschi…una vera combattente per la causa palestinese non lo farebbe mai, se io, alla mia età toccassi le palle ai militari israeliani finirei in galera e butterebbero via le chiavi...per via dell’età)… Questi atteggiamenti non rappresentano lo stereotipo della bambina palestinese, quanto una figura mediatica di successo (trovo strano che la maggioranza dei giornalisti non si sia posto questo problema), creata ad arte, per arricchire la famiglia che è stata anche foraggiata da Erdogan con regalie varie….e adesso ditelo a Erdogan...tanto non mi mette in prigione, perché le sue galere sono piene di dissidenti, tra il silenzio di questi pacifisti di basso livello.
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