Quotidiano | Categorie: Politica

Primarie del centrosinistra: il confronto in rete tra Jacopo Bulgarini d'Elci, Otello Dalla Rosa e Giacomo Possamai su referendum, BPVi, Roi, Tav Tac, sport di vertice e media

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Mercoledi 25 Ottobre 2017 alle 09:44 | 0 commenti

In attesa di conoscere i nomi dei "prescelti", via web o tramite accordi, dalle altre formazioni politiche, affilano le armi, dialettiche, i tre candidati alle primarie pubbliche del centrosinistra indette per scegliere chi chiederà ai cittadini di essere votato come sindaco di Vicenza alle amministrative del 2018. Ieri, 24 ottobre, abbiamo, quindi, ospitato per un primo confronto a tre e li citiamo in rigoroso ordine alfabetico Jacopo Bulgarini d'Elci, Otello Dalla Rosa e Giacomo Possamai. Le domande con tempi regolamentati e con due jolly utilizzabili per delle precisazioni (uno dei quali il vicesindaco uscente l'ha usato per porre una polemica domanda a Dalla Rosa....) hanno riguardato, in sequenza e con un taglio, ci auguriamo, origionale e non paludato, il referendum, la BPVi, la Fondazione Roi, la Tac Tav, lo sport di vertice e lo situazione dell'informazione a Vicenza.

Ecco il video senza commenti, che potete fare voi inviandoli al'indirizzo mail [email protected] oppure postandoli sulla nostra pagina Fb VicenzaPiù Quotidiano Web o là dove il video verrà condiviso o... dove volete.

Perchè ascoltare è importante e noi facciamo il nostro dovere per darvene modo nella maniera più ampia possibile ma discuterne lo è ancora di più: si chiama democrazia.

P.S. Fateci conoscere anche i vostri commenti su come il confronto è stato organizzato per migliorarci nei prossimi previsti anch in diretta. Grazie.


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Rispondo a Germano Raniero dal mio articolo che, come dice Raniero è monco. Me lo hanno fatto notare in tanti, ma scrivere la storia dei Tamimi bisognerebbe farlo a puntate. Chi come Raniero, cerca giustificazioni nell'asset familiare e nell'ambiente di questa attricetta (già protagonista di un documentario), chi si aggrappa "all'occupazione" (occupazione?) ai lager della Cisgiordania, spesso contrapposti ad alberghi a cinque stelle dove dormono i paraculati delle ONG, chi tollera il terrorismo da ritorsione, sappia che spontaneo o da ritorsione, sempre terrorismo è fa sminuire la figura da pacifista a pacifinto, perché non ci può essere pace costruita su fondamenta di terrorismo. Io sto cercando di evidenziare che la promozione di questa stronzetta viene abilmente sovrapposta all’attività terroristica dei compenti della sua famiglia. Detto questo l'attricette eretta a paladina è contestata anche dai palestinesi, perché non rappresenta un'icona di salvatrice della patria, Ahed è un nuovo simbolo difforme della resistenza palestinese,anche per il suo look occidentale, quasi americanizzato, per la sua fisicità e il suo stile di vita (non porta il velo, tocca i maschi…una vera combattente per la causa palestinese non lo farebbe mai, se io, alla mia età toccassi le palle ai militari israeliani finirei in galera e butterebbero via le chiavi...per via dell’età)… Questi atteggiamenti non rappresentano lo stereotipo della bambina palestinese, quanto una figura mediatica di successo (trovo strano che la maggioranza dei giornalisti non si sia posto questo problema), creata ad arte, per arricchire la famiglia che è stata anche foraggiata da Erdogan con regalie varie….e adesso ditelo a Erdogan...tanto non mi mette in prigione, perché le sue galere sono piene di dissidenti, tra il silenzio di questi pacifisti di basso livello.
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