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Politiche 2018, Noi con l'Italia - UDC presenta a Vicenza i candidati. L'intervista esclusiva a Antonio De Poli e Costantino Toniolo e il video integrale della presentazione

Di Video servizio di Enrico Zolla Mercoledi 7 Febbraio 2018 alle 18:26 | 0 commenti

Presentate oggi al Galla Caffè di Vicenza le liste di "Noi con l'Italia-UDC", una componente importante del centrodestra con candidati alla Camera e Senato Antonio De Poli e Flavio Tosi, e il capolista per la Camera nel collegio plurinominale di Vicenza, Bassano e Schio Costantino Toniolo architetto con un importante curriculum amministrativo, dall'esperienza comunale a quella del Consiglio regionale. Al tavolo anche gli altri candidati alla Camera, Ilaria Foletto (avvocato) di Vicenza, Luca Addis (ingegnere e insegnante) di Schio e Silvia Bravo (imprenditrice) dell'Ovest Vicentino (oltre alla nota ufficiale della Lista proponiamo qui la nostra video intervista a De Poli e Toniolo e a seguire la conferenza stampa integrale).

Una lista per una "politica normale", non urlata, che avvicini i cittadini e anche coloro che si sono allontanati dal voto, che si occupi dei problemi reali delle persone e dei territori.
Le priorità riguardano la salute di tutti, il lavoro, l'assistenza e il sociale, le infrastrutture e la scuola.
Una compagine "Noi con l'Italia-UDC" che nasce dall'incontro programmatico di due realtá: quella civica moderata liberale e democrafica di centrodestra di Noi con l'Italia e quella tradizionale cristiano moderata rappresentata dallo scudo crociato.
Per portare a rappresentare i nostri territori vicentini e bassanesi e veneti a Roma sono state chiamate in lista persone preparate e con esperienza amministrativa solida. Noi con l'Italia infatti punta sulle persone e sui territori. 

Il capolista alla Camera per il collegio vicentino (Vicenza-Schio-Bassano) Costantino Toniolo ha ricordato alcuni temi che vanno risolti con un apporto parlamentare serio: se eletto vi lavorerà. Sono ad esempio il nodo dell'autonomia del Veneto (va portata a termine la contrattazione tra Regione e Governo nazionale). Di conseguenza sarà necessario lavorare anche per una cultura di una maggior responsabilizzazione sul governo locale di tutte le regioni italiane. Altro tema riguarda il necessario reperimento di fondi e risorse per completare l'anello della tangenziale Nord di Vicenza; ma anche il nodo A31-Valdastico per risolvere il quale é necessario mettere in campo una mediazione con la Provincia autonoma di Trento. Il collegamento con la A22 a Nord va assolutamente realizzato per il nostro territorio e per l'intero Paese.
Tanti altri i temi che sono stati sollevati dai candidati alla Camera: il più importante quello legato alla famiglia ("quella vera!") che va valorizzata e sostenuta. Noi con l'Italia-UDC si impegna a sostenere la famiglia, mattone alla base della nostra società. Mettere in atto politiche per aiutare la famiglia significa anche contribuire a risolvere il problema demografico che attanaglia il Paese.
E sul fronte economico e produttivo vanno realizzate subito due obiettivi concreti e raggiungibili in tempi brevi: va introdotta una immediata sburocratizzazione del sistema Paese, e vanno applicati pagamenti in tempi certi da parte della Pubblica amministrazione.


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Rispondo a Germano Raniero dal mio articolo che, come dice Raniero è monco. Me lo hanno fatto notare in tanti, ma scrivere la storia dei Tamimi bisognerebbe farlo a puntate. Chi come Raniero, cerca giustificazioni nell'asset familiare e nell'ambiente di questa attricetta (già protagonista di un documentario), chi si aggrappa "all'occupazione" (occupazione?) ai lager della Cisgiordania, spesso contrapposti ad alberghi a cinque stelle dove dormono i paraculati delle ONG, chi tollera il terrorismo da ritorsione, sappia che spontaneo o da ritorsione, sempre terrorismo è fa sminuire la figura da pacifista a pacifinto, perché non ci può essere pace costruita su fondamenta di terrorismo. Io sto cercando di evidenziare che la promozione di questa stronzetta viene abilmente sovrapposta all’attività terroristica dei compenti della sua famiglia. Detto questo l'attricette eretta a paladina è contestata anche dai palestinesi, perché non rappresenta un'icona di salvatrice della patria, Ahed è un nuovo simbolo difforme della resistenza palestinese,anche per il suo look occidentale, quasi americanizzato, per la sua fisicità e il suo stile di vita (non porta il velo, tocca i maschi…una vera combattente per la causa palestinese non lo farebbe mai, se io, alla mia età toccassi le palle ai militari israeliani finirei in galera e butterebbero via le chiavi...per via dell’età)… Questi atteggiamenti non rappresentano lo stereotipo della bambina palestinese, quanto una figura mediatica di successo (trovo strano che la maggioranza dei giornalisti non si sia posto questo problema), creata ad arte, per arricchire la famiglia che è stata anche foraggiata da Erdogan con regalie varie….e adesso ditelo a Erdogan...tanto non mi mette in prigione, perché le sue galere sono piene di dissidenti, tra il silenzio di questi pacifisti di basso livello.
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