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Pfas, Silvia Benedetti (M5S): "La contaminazione si espande"

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 26 Maggio 2017 alle 15:10 | 0 commenti

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"Ormai sembra che non ci sia forza politica esclusa dal gruppo di oppositori alla disastrosa situazione ambientale che sta vivendo il Veneto con l'inquinamento da Pfass. Niente di male, se non fosse che, proclami e pagine sulla stampa a parte, nulla si muove per conto di chi governa Regione e Paese." A sferzare l'ennesimo attacco e a gridare l'ennesima richiesta d'intervento è la deputata Silvia Benedetti, prima firmataria della proposta di legge "Pfass zero" ferma da oltre un anno nei cassetti della Camera. "Ora, vedere il presidente della Commissione Ambiente Realacci svegliarsi per chiedere, al Ministro del suo stesso Governo, spiegazioni che attendiamo da oltre due anni, fa un po sorridere."

"Ma più che da sorridere -continua Benedetti- bisognerebbe preoccuparsi seriamente di una questione che giorno dopo giorno sta diventando sempre più drammatica. E' ormai infatti evidente che, in attesa di un intervento drastico sugli scarichi, la contaminazione di queste sostanze altamente pericolose sta continuando ad espandersi, suscitando comprensibili timori anche al di fuori della zona rossa. Non fermando subito l'immissione in ambiente, si sta continuando, giorno dopo giorno, a compromettere le risorse idriche venete per i prossimi decenni, con un plume d'inquinamento che a macchia d'olio avanza nelle falde anche di oltre 3 metri al giorno secondo recenti studi."
"Ben vengano quindi -insiste la deputata- gli interventi per l'approvvigionamento di acqua pulita per arginare l'emergenza, ma intanto non è ammissibile lasciare che il problema a monte continui ad ampliarsi."
"Il ministro Martina, dal canto suo, continua a non preoccuparsi minimamente dell'enorme dramma che molte aziende agricole, quelle che il suo dicastero dovrebbe tutelare, stanno affrontando a causa di questa situazione. Una situazione di cui l'abbiamo messo a conoscenza, nel caso ce ne fosse stato bisogno, ad aprile 2016, chiedendo un impegno concreto affinché agricoltori ed allevatori non dovessero rimetterci per colpa dell'interesse imprenditoriale spregiudicato di altri."
"Per questo -conclude la portavoce pentastellata- chiediamo a lui e a tutti questi signori che si riempiono la bocca di belle parole, primo fra tutti Zaia, evidentemente Presidente di un'altra Regione, di venire nella Terra dei Pfas, a passare qualche giorno col timore che l'acqua che continuano a bere i propri figli possa continuare a minacciare la loro vita, ad incontrare le decine di migliaia di cittadini che continuano a chiedere un intervento serio a tutela quanto meno della salute futura."

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Rispondo a Germano Raniero dal mio articolo che, come dice Raniero è monco. Me lo hanno fatto notare in tanti, ma scrivere la storia dei Tamimi bisognerebbe farlo a puntate. Chi come Raniero, cerca giustificazioni nell'asset familiare e nell'ambiente di questa attricetta (già protagonista di un documentario), chi si aggrappa "all'occupazione" (occupazione?) ai lager della Cisgiordania, spesso contrapposti ad alberghi a cinque stelle dove dormono i paraculati delle ONG, chi tollera il terrorismo da ritorsione, sappia che spontaneo o da ritorsione, sempre terrorismo è fa sminuire la figura da pacifista a pacifinto, perché non ci può essere pace costruita su fondamenta di terrorismo. Io sto cercando di evidenziare che la promozione di questa stronzetta viene abilmente sovrapposta all’attività terroristica dei compenti della sua famiglia. Detto questo l'attricette eretta a paladina è contestata anche dai palestinesi, perché non rappresenta un'icona di salvatrice della patria, Ahed è un nuovo simbolo difforme della resistenza palestinese,anche per il suo look occidentale, quasi americanizzato, per la sua fisicità e il suo stile di vita (non porta il velo, tocca i maschi…una vera combattente per la causa palestinese non lo farebbe mai, se io, alla mia età toccassi le palle ai militari israeliani finirei in galera e butterebbero via le chiavi...per via dell’età)… Questi atteggiamenti non rappresentano lo stereotipo della bambina palestinese, quanto una figura mediatica di successo (trovo strano che la maggioranza dei giornalisti non si sia posto questo problema), creata ad arte, per arricchire la famiglia che è stata anche foraggiata da Erdogan con regalie varie….e adesso ditelo a Erdogan...tanto non mi mette in prigione, perché le sue galere sono piene di dissidenti, tra il silenzio di questi pacifisti di basso livello.
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