Quotidiano | Categorie: Politica, Economia&Aziende

Aggiornamento: Miatello, Venuti, Zaggia, Volpato e Bordin a palazzo Chigi per soci BPVi e Veneto Banca: "saremo" al Circo Massimo

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Sabato 20 Ottobre 2018 alle 17:14 | 0 commenti

Pubblicato alle 15.49, aggiunto nuovo video alle 17.14 aggiornato anche con presenza Milena Zaggia per Movimento Risparmiatori Traditi. Stamattina, 20 ottobre, è preoccupatissimo Patrizio Miatello a Roma con Michele Vanin per l'associazione Ezzelino III da Onara, con Barbara Venuti di Consumatori attivi, Monica Bordin e Cristina Volpato, socie di Veneto Banca, per "presidiare" palazzo Chigi" per le decisioni, si spera positive e, soprattutto, ufficiali del governo, finora indugiante, del cambiamento, sul giusto ristoro ai risparmiatori di BPVi, di Veneto Banca e delle quattro banche risolte da anni in balia di promesse, quasi certezze e disillusioni. Tra l'altro Barbara Venuti ha preannunciato la presenza sua e di altri risparmiatori "per farli sentire" al Circo Massimo dove è in programma la festa del Movimento 5 Stelle.


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Rispondo a Germano Raniero dal mio articolo che, come dice Raniero è monco. Me lo hanno fatto notare in tanti, ma scrivere la storia dei Tamimi bisognerebbe farlo a puntate. Chi come Raniero, cerca giustificazioni nell'asset familiare e nell'ambiente di questa attricetta (già protagonista di un documentario), chi si aggrappa "all'occupazione" (occupazione?) ai lager della Cisgiordania, spesso contrapposti ad alberghi a cinque stelle dove dormono i paraculati delle ONG, chi tollera il terrorismo da ritorsione, sappia che spontaneo o da ritorsione, sempre terrorismo è fa sminuire la figura da pacifista a pacifinto, perché non ci può essere pace costruita su fondamenta di terrorismo. Io sto cercando di evidenziare che la promozione di questa stronzetta viene abilmente sovrapposta all’attività terroristica dei compenti della sua famiglia. Detto questo l'attricette eretta a paladina è contestata anche dai palestinesi, perché non rappresenta un'icona di salvatrice della patria, Ahed è un nuovo simbolo difforme della resistenza palestinese,anche per il suo look occidentale, quasi americanizzato, per la sua fisicità e il suo stile di vita (non porta il velo, tocca i maschi…una vera combattente per la causa palestinese non lo farebbe mai, se io, alla mia età toccassi le palle ai militari israeliani finirei in galera e butterebbero via le chiavi...per via dell’età)… Questi atteggiamenti non rappresentano lo stereotipo della bambina palestinese, quanto una figura mediatica di successo (trovo strano che la maggioranza dei giornalisti non si sia posto questo problema), creata ad arte, per arricchire la famiglia che è stata anche foraggiata da Erdogan con regalie varie….e adesso ditelo a Erdogan...tanto non mi mette in prigione, perché le sue galere sono piene di dissidenti, tra il silenzio di questi pacifisti di basso livello.
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