Quotidiano | Categorie: Politica, Associazioni, Economia&Aziende

Manifesto politico economico di Apindustria Vicenza e Anc: gli interventi di Lorenzin, Scanavin e dei candidati alle Politiche 2018

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 2 Marzo 2018 alle 19:39 | 0 commenti

Mercoledì 28 febbraio i vertici di Apindustria Confimi Vicenza e ANC (Associazione Nazionale Commercialisti) guidati rispettivamente dal Presidente Flavio Lorenzin e dal Presidente Lorenzo Scanavin si sono confrontati con i candidati locali alle elezioni politiche del prossimo 4 marzo sul manifesto politico da loro presentato con le proposte su fisco, lavoro e professioni. Dopo aver pubblicato l'intervento di Giovanni Coviello, candidato di Insieme al Senato per il collegio Veneto 2 (Vicenza, Verona e Padova), per una qualche compensazione della censura esercitata nei confronti suoi e della Lista Insieme soprattutto dal quotidiano locale (in effetti per motivi tecnici legati a un problema di montaggio, ndr). ecco il video integrale della serata. 

Hanno partecipato per la Lega Nord Filippo Busin, Erika Stefani ed Erik Pretto; per il PD Diego Marchioro; per il Movimento 5 Stelle Giulia Negrin; per Fratelli d'Italia Anna Massaro; per Liberi e Uguali Nicolò Delle Lucilla; per Forza Italia Pierantonio Zanettin e per Insieme, come detto, Giovanni Coviello.
Ha ottimamente moderato il non facile confronto Elisa Santucci.


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Rispondo a Germano Raniero dal mio articolo che, come dice Raniero è monco. Me lo hanno fatto notare in tanti, ma scrivere la storia dei Tamimi bisognerebbe farlo a puntate. Chi come Raniero, cerca giustificazioni nell'asset familiare e nell'ambiente di questa attricetta (già protagonista di un documentario), chi si aggrappa "all'occupazione" (occupazione?) ai lager della Cisgiordania, spesso contrapposti ad alberghi a cinque stelle dove dormono i paraculati delle ONG, chi tollera il terrorismo da ritorsione, sappia che spontaneo o da ritorsione, sempre terrorismo è fa sminuire la figura da pacifista a pacifinto, perché non ci può essere pace costruita su fondamenta di terrorismo. Io sto cercando di evidenziare che la promozione di questa stronzetta viene abilmente sovrapposta all’attività terroristica dei compenti della sua famiglia. Detto questo l'attricette eretta a paladina è contestata anche dai palestinesi, perché non rappresenta un'icona di salvatrice della patria, Ahed è un nuovo simbolo difforme della resistenza palestinese,anche per il suo look occidentale, quasi americanizzato, per la sua fisicità e il suo stile di vita (non porta il velo, tocca i maschi…una vera combattente per la causa palestinese non lo farebbe mai, se io, alla mia età toccassi le palle ai militari israeliani finirei in galera e butterebbero via le chiavi...per via dell’età)… Questi atteggiamenti non rappresentano lo stereotipo della bambina palestinese, quanto una figura mediatica di successo (trovo strano che la maggioranza dei giornalisti non si sia posto questo problema), creata ad arte, per arricchire la famiglia che è stata anche foraggiata da Erdogan con regalie varie….e adesso ditelo a Erdogan...tanto non mi mette in prigione, perché le sue galere sono piene di dissidenti, tra il silenzio di questi pacifisti di basso livello.
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