Quotidiano | Categorie: Fatti

Liceo Lioy, due indirizzi di studio e tante attività extra scolastiche

Di Monica Zoppelletto Mercoledi 26 Aprile 2017 alle 16:29 | 0 commenti

I giovani sono il futuro del Paese e la loro educazione, oltre che dalla famiglia, proviene anche dalla scuola. Alla fine delle scuole medie i ragazzi devono decidere cosa fare del loro futuro e quale percorso di studi scegliere. Per questo da oggi inizia il nostro viaggio negli istituti superiori di Vicenza per raccontare cosa offre ogni scuola agli studenti. Non si parlerà solo di materie scolastiche ma anche di attività extra curriculari. La prima tappa di questo viaggio è stato il liceo scientifico Lioy. Il preside Mario Tedesco ha presentato la scuola: "Al momento sono iscritti oltre 600 studenti e con le iscrizioni per il nuovo anno siamo in linea con i numeri degli anni passati, inoltre abbiamo gli esuberi degli altri licei.

Il Lioy offre la possibilità di scegliere due indirizzi, lo scientifico tradizionale e le scienze applicate. Nel primo c'è l'opportunità del bilinguismo, mentre nel secondo c'è l'inglese potenziato". Il liceo sforna talenti ed è il caso di citare uno studente del quarto anno che si è classificato terzo alle olimpiadi nazionali di fisica. Particolare attenzione a quello che oggi chiede il mercato del lavoro, fa sapere Tedesco, per dare una solida preparazione. Oltre alle attività scolastiche gli studenti possono essere protagonisti di altri progetti. "Abbiamo partecipato a Vicenza Poetry - afferma il preside - per far capire che anche allo scientifico si guarda alle materie umanistiche. Senza dimenticare lo sportello d'ascolto al quale si possono rivolgere gli alunni che hanno bisogno di essere ascoltati".

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Rispondo a Germano Raniero dal mio articolo che, come dice Raniero è monco. Me lo hanno fatto notare in tanti, ma scrivere la storia dei Tamimi bisognerebbe farlo a puntate. Chi come Raniero, cerca giustificazioni nell'asset familiare e nell'ambiente di questa attricetta (già protagonista di un documentario), chi si aggrappa "all'occupazione" (occupazione?) ai lager della Cisgiordania, spesso contrapposti ad alberghi a cinque stelle dove dormono i paraculati delle ONG, chi tollera il terrorismo da ritorsione, sappia che spontaneo o da ritorsione, sempre terrorismo è fa sminuire la figura da pacifista a pacifinto, perché non ci può essere pace costruita su fondamenta di terrorismo. Io sto cercando di evidenziare che la promozione di questa stronzetta viene abilmente sovrapposta all’attività terroristica dei compenti della sua famiglia. Detto questo l'attricette eretta a paladina è contestata anche dai palestinesi, perché non rappresenta un'icona di salvatrice della patria, Ahed è un nuovo simbolo difforme della resistenza palestinese,anche per il suo look occidentale, quasi americanizzato, per la sua fisicità e il suo stile di vita (non porta il velo, tocca i maschi…una vera combattente per la causa palestinese non lo farebbe mai, se io, alla mia età toccassi le palle ai militari israeliani finirei in galera e butterebbero via le chiavi...per via dell’età)… Questi atteggiamenti non rappresentano lo stereotipo della bambina palestinese, quanto una figura mediatica di successo (trovo strano che la maggioranza dei giornalisti non si sia posto questo problema), creata ad arte, per arricchire la famiglia che è stata anche foraggiata da Erdogan con regalie varie….e adesso ditelo a Erdogan...tanto non mi mette in prigione, perché le sue galere sono piene di dissidenti, tra il silenzio di questi pacifisti di basso livello.
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