Quotidiano | Categorie: Ambiente, Fatti

La ricicleria di vicinato di S. Pio X: Umberto Lago e Ruggero Casolin illustrano la strategia sui rifiuti e i dettagli sul nuovo impianto di Aim Ambiente

Di VicenzaPiù Lunedi 2 Ottobre 2017 alle 14:54 | 0 commenti

È stata inaugurata venersì scorso 29 settembre da AIM Ambiente (come da servizio video completo di VicenzaPiu.tv con gli interventi di Lago, dalla Pozza, Capitanio e Casolin) una nuova ricicleria cittadina a san Pio X, la quarta, che si affiancherà alle altre tre già operative in città. Per illustrare come questa ricicleria si inserisce nella strategia di Aim Ambiente sui rifiuti abbiamo intervistato Umberto Lago, neo amministratore unico del gruppo Aim, mentre a darci informazioni di maggior dettaglio sulla ricicleria di vicinato è stato il direttore di AIM Ambiente Ruggero Casolin.

L'area individuata è in via Giuriato, dopo le piscine, e copre una superficie di circa 530 metri quadri. Data la superficie, il numero di frazioni merceologiche che potranno essere ritirate sono necessariamente ridotte rispetto alle due riciclerie principali, la nord in via Silvio De Faveri e la Ovest, in via Mercato Nuovo e per tale ragione è dedicata sostanzialmente al quartiere, analogamente alla ricicleria di via Venier.


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Rispondo a Germano Raniero dal mio articolo che, come dice Raniero è monco. Me lo hanno fatto notare in tanti, ma scrivere la storia dei Tamimi bisognerebbe farlo a puntate. Chi come Raniero, cerca giustificazioni nell'asset familiare e nell'ambiente di questa attricetta (già protagonista di un documentario), chi si aggrappa "all'occupazione" (occupazione?) ai lager della Cisgiordania, spesso contrapposti ad alberghi a cinque stelle dove dormono i paraculati delle ONG, chi tollera il terrorismo da ritorsione, sappia che spontaneo o da ritorsione, sempre terrorismo è fa sminuire la figura da pacifista a pacifinto, perché non ci può essere pace costruita su fondamenta di terrorismo. Io sto cercando di evidenziare che la promozione di questa stronzetta viene abilmente sovrapposta all’attività terroristica dei compenti della sua famiglia. Detto questo l'attricette eretta a paladina è contestata anche dai palestinesi, perché non rappresenta un'icona di salvatrice della patria, Ahed è un nuovo simbolo difforme della resistenza palestinese,anche per il suo look occidentale, quasi americanizzato, per la sua fisicità e il suo stile di vita (non porta il velo, tocca i maschi…una vera combattente per la causa palestinese non lo farebbe mai, se io, alla mia età toccassi le palle ai militari israeliani finirei in galera e butterebbero via le chiavi...per via dell’età)… Questi atteggiamenti non rappresentano lo stereotipo della bambina palestinese, quanto una figura mediatica di successo (trovo strano che la maggioranza dei giornalisti non si sia posto questo problema), creata ad arte, per arricchire la famiglia che è stata anche foraggiata da Erdogan con regalie varie….e adesso ditelo a Erdogan...tanto non mi mette in prigione, perché le sue galere sono piene di dissidenti, tra il silenzio di questi pacifisti di basso livello.
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