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Ignazio Visco punta al bis ai vertici di Banca d'Italia, Enrico Cappelletti di M5S: "ma vogliamo scherzare?!"

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Martedi 5 Settembre 2017 alle 15:42 | 0 commenti

In occasione della conferenza stampa di sabato 2 settembre, il cui il presidente del gruppo dei senatori del Movimento 5 Stelle, Enrico Cappelletti, il consigliere regionale Manuel Brusco e la capogruppo comunale a Vicenza Liliana Zaltron hanno annunciato la presentazione presso la Procura di Vicenza di un esposto sulla mala gestio della Fondazione Roi durante la presidenza di Gianni Zonin, il collega di VVox.it, Marco Milioni, ha chiesto al senatore pentastellato delle reazioni del M5S alla notizia di indagini su Banca d'Italia da parte della procura di Roma su denuncia di Pietro D'Aguì, fondatore e amministratore delegato fino al 2013 di Banca Intermobiliare (Bim), ancora oggi controllata da Veneto Banca in LCA dopo molti tentativi di cessione bloccati anche da Via Nazionale e ora ancora in vendita ma svalutata per centinaia di milioni.

Il senatore è stato lapidaio nella censura dei comportamenti di Palazzo Koch, che non solo non avrebbe compiuto «quanto di suo dovere per le due banche venete», ma avrebbe anche leso «diritti umani».

Ancor più lapidaria la risposta di Cappelletti alla domanda di chi scrive sulle possibilità che Ignazio Visco venga confermato Governatore dell'Istituto in questo scorcio di anno in cui scade il suo mandato: «Ma vogliamo scherzare?!»


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Rispondo a Germano Raniero dal mio articolo che, come dice Raniero è monco. Me lo hanno fatto notare in tanti, ma scrivere la storia dei Tamimi bisognerebbe farlo a puntate. Chi come Raniero, cerca giustificazioni nell'asset familiare e nell'ambiente di questa attricetta (già protagonista di un documentario), chi si aggrappa "all'occupazione" (occupazione?) ai lager della Cisgiordania, spesso contrapposti ad alberghi a cinque stelle dove dormono i paraculati delle ONG, chi tollera il terrorismo da ritorsione, sappia che spontaneo o da ritorsione, sempre terrorismo è fa sminuire la figura da pacifista a pacifinto, perché non ci può essere pace costruita su fondamenta di terrorismo. Io sto cercando di evidenziare che la promozione di questa stronzetta viene abilmente sovrapposta all’attività terroristica dei compenti della sua famiglia. Detto questo l'attricette eretta a paladina è contestata anche dai palestinesi, perché non rappresenta un'icona di salvatrice della patria, Ahed è un nuovo simbolo difforme della resistenza palestinese,anche per il suo look occidentale, quasi americanizzato, per la sua fisicità e il suo stile di vita (non porta il velo, tocca i maschi…una vera combattente per la causa palestinese non lo farebbe mai, se io, alla mia età toccassi le palle ai militari israeliani finirei in galera e butterebbero via le chiavi...per via dell’età)… Questi atteggiamenti non rappresentano lo stereotipo della bambina palestinese, quanto una figura mediatica di successo (trovo strano che la maggioranza dei giornalisti non si sia posto questo problema), creata ad arte, per arricchire la famiglia che è stata anche foraggiata da Erdogan con regalie varie….e adesso ditelo a Erdogan...tanto non mi mette in prigione, perché le sue galere sono piene di dissidenti, tra il silenzio di questi pacifisti di basso livello.
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