Quotidiano | Categorie: Fatti

Gianni, Giovanni e... Cetera n. 007: tra candidati dimissionari per correttezza e quelli no la nuova denuncia a Coviello da parte dello squalo e non solo...

Di Pietro Cotròn Martedi 14 Novembre 2017 alle 08:39 | 0 commenti

Nel n. 007 della loro rubrica satiricosa "Gianni, Giovanni e... Cetera" insistono, imperterriti e divertiti, a mettere alla berlina i lati scoperti, e non solo quello B, dei nostri concittadini, specialmente quelli "potenti", in meno di un quarto  minuti. Pochi? Troppi? Se stiamo ai "clic" giusti o almeno "tendenti" al giusto. Oggi per far parlare, sotto la regia attenta (occulta?) di Cetera, c Gianni, Giglioli, e Giovanni, Coviello, se la spassano anche con lanci da TgPiù sui tre candidati alle primarie, di cui due dimissionari per correttezza da ruoli pubblici o parapubblici e Bulgarini no, e anche con lo squalo predatore, che ora avrebbe denunciato il "solito" Giovanni. La sua colpa? Aver messo lo splendido animale degli oceani al secondo posto dopo un altro squalo di...vino  locale, nella classifica di essere il più terribile e il più riceracto per quel lavoro.... Beh, regalatevi questi minutI per divertirvi col meglio del peggio e cliccate, cliccate... 


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Rispondo a Germano Raniero dal mio articolo che, come dice Raniero è monco. Me lo hanno fatto notare in tanti, ma scrivere la storia dei Tamimi bisognerebbe farlo a puntate. Chi come Raniero, cerca giustificazioni nell'asset familiare e nell'ambiente di questa attricetta (già protagonista di un documentario), chi si aggrappa "all'occupazione" (occupazione?) ai lager della Cisgiordania, spesso contrapposti ad alberghi a cinque stelle dove dormono i paraculati delle ONG, chi tollera il terrorismo da ritorsione, sappia che spontaneo o da ritorsione, sempre terrorismo è fa sminuire la figura da pacifista a pacifinto, perché non ci può essere pace costruita su fondamenta di terrorismo. Io sto cercando di evidenziare che la promozione di questa stronzetta viene abilmente sovrapposta all’attività terroristica dei compenti della sua famiglia. Detto questo l'attricette eretta a paladina è contestata anche dai palestinesi, perché non rappresenta un'icona di salvatrice della patria, Ahed è un nuovo simbolo difforme della resistenza palestinese,anche per il suo look occidentale, quasi americanizzato, per la sua fisicità e il suo stile di vita (non porta il velo, tocca i maschi…una vera combattente per la causa palestinese non lo farebbe mai, se io, alla mia età toccassi le palle ai militari israeliani finirei in galera e butterebbero via le chiavi...per via dell’età)… Questi atteggiamenti non rappresentano lo stereotipo della bambina palestinese, quanto una figura mediatica di successo (trovo strano che la maggioranza dei giornalisti non si sia posto questo problema), creata ad arte, per arricchire la famiglia che è stata anche foraggiata da Erdogan con regalie varie….e adesso ditelo a Erdogan...tanto non mi mette in prigione, perché le sue galere sono piene di dissidenti, tra il silenzio di questi pacifisti di basso livello.
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