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Fusione Aim e Agsm Verona con Vicenza in minoranza: ecco cosa pensa Francesco Rucco dopo l'addio alla Fiera

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Martedi 29 Maggio 2018 alle 22:45 | 0 commenti

Oggi, martedì 29 maggio, il neo sindaco di Verona Federico Sboarina e il candidato sindaco di Vicenza Francesco Rucco si sono confrontati sulle "idee, le esperienze e i modelli di città affrontando in particolare i temi della sicurezza e della lotta al degrado urbano, la gestione dei servizi pubblici locali e le politiche di promozione culturale e turistica della città". Abbiamo lasciato ad altri le "parole", i baci e gli abbracci elettorali al Garibaldi, ad altri, che sono tanti e ben attenti ai condannabilissimi like su FB di 12 candidati "fascisti" pro Rucco  e non all'impresentabilità di almeno altrettanti candidati di centrosinistra, leader passati, presenti e futuribili inclusi, che hanno fatto e vogliono far parte del sistema che ha stuprato l'economia di Vicenza.

Ma ci concentriamo su quello che, di quello show elettorale, interessa di più noi e, soprattutto, i cittadini e i lavoratori vicentini.

Abbiamo, infatti, chiesto lontano dai flash di maniera a Rucco come vede il progetto di fusione di Aim Vicenza e Agsm Verona, fermato sul filo di lana della elezioni delle due nuove giunte, quando era stato già fissato tutto, tra cui il concambio che vedeva Vicenza al 42% e Verona al 58%.

Pur sapendo che Aim ha bisogno di crescere e che nel 2019 scatteranno i bandi di ambito, perdendo i quali di muore, abbiamo pressato il candidato del centro destra non sui dossier di delatori a comando e di loro altoparlanti mediatici ma sul ben più serio dossier Aim e sul suo aspetto centrale: non è un nuovo errore annunciato entrare in una new company in posizione di minoranza dopo l'operazione fallimentare della giunta di Achille Variati che per il 19% della Ieg di Rimini non ha fatto incassare a Vicenza nelle sue tre componenti (comune, provincia e Camera di Commercio di Vicenza) 21 milioni di euro cash, da investire in altro, ma solo "carta", che vale meno ogni giorno che passa dopo il "licenziamento" in tronco di Matteo Marzotto, ancora vice presidente con stipendio ma senza deleghe, e Corrado Facco, ex dg senza neanche stipendio?

Sentite cosa dice Rucco e valutate lui e Dalla Rosa su fatti concreti come questo.

Perchè se fascisti sono gli atti idioti sui social, di cui vanno chiamati a rispondere i responsabili candadato sindaco incluso, sono forse meritevoli di voto i sedicenti democratici e cristiani che hanno depredato o anche solo hanno lasciato depredare o si propongono per depredare ancora Vicenza di denaro e qualità della vita?

Banca Popolare di Vicenza, Fiera di Vicenza, Fondazione Roi, Borgo Berga...: se avete coraggio metteteci un "like"!


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Rispondo a Germano Raniero dal mio articolo che, come dice Raniero è monco. Me lo hanno fatto notare in tanti, ma scrivere la storia dei Tamimi bisognerebbe farlo a puntate. Chi come Raniero, cerca giustificazioni nell'asset familiare e nell'ambiente di questa attricetta (già protagonista di un documentario), chi si aggrappa "all'occupazione" (occupazione?) ai lager della Cisgiordania, spesso contrapposti ad alberghi a cinque stelle dove dormono i paraculati delle ONG, chi tollera il terrorismo da ritorsione, sappia che spontaneo o da ritorsione, sempre terrorismo è fa sminuire la figura da pacifista a pacifinto, perché non ci può essere pace costruita su fondamenta di terrorismo. Io sto cercando di evidenziare che la promozione di questa stronzetta viene abilmente sovrapposta all’attività terroristica dei compenti della sua famiglia. Detto questo l'attricette eretta a paladina è contestata anche dai palestinesi, perché non rappresenta un'icona di salvatrice della patria, Ahed è un nuovo simbolo difforme della resistenza palestinese,anche per il suo look occidentale, quasi americanizzato, per la sua fisicità e il suo stile di vita (non porta il velo, tocca i maschi…una vera combattente per la causa palestinese non lo farebbe mai, se io, alla mia età toccassi le palle ai militari israeliani finirei in galera e butterebbero via le chiavi...per via dell’età)… Questi atteggiamenti non rappresentano lo stereotipo della bambina palestinese, quanto una figura mediatica di successo (trovo strano che la maggioranza dei giornalisti non si sia posto questo problema), creata ad arte, per arricchire la famiglia che è stata anche foraggiata da Erdogan con regalie varie….e adesso ditelo a Erdogan...tanto non mi mette in prigione, perché le sue galere sono piene di dissidenti, tra il silenzio di questi pacifisti di basso livello.
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