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Francesco Rucco con Caterina Soprana: il restauro delle serre di Parco Querini s'ha da fare, per motivi economici e perché restituisce un sito riqualificato a Vicenza

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Giovedi 11 Ottobre 2018 alle 14:29 | 0 commenti

Ereditato dalla precedente amministrazione il progetto del restauro delle serre di Parco Querini con tanto di finanziamento dello Stato per 1.5 milioni di euro nell'ambito delle risorse del bando per le periferie, revocate per chi a differenza di Vicenza non avesse già completato gli adempimenti previsti, e con addirittura l'assegnazione dei lavori dopo una gara regolarmente esperita, il sindaco di Vicenza, Francesco Rucco, affiancato da Caterina Soprana, presidente della Commissione Cultura che con lui ha collaborato alla definizione dei passi da compiere,  ha annunciato che ("e non entrerò più da oggi in poi nelle polemiche" ha aggiunto) il progetto verrà attuato.  

L'opera come da plastico e disegni mostrati nel nostro video integrale della conferenza stampa odierna sarà compiuta sia perché non si può rinunciare a un finanziamento statale consistente - ha sottolineato il sindaco - in un momento di carenza di risorse sia perché le polemiche fatte sulla cementificazione del sito non hanno ragione di essere visto che gli interventi di recupero delle serre non aggiungono un grammo di cemento tanto più che il tanto discusso punto di ristoro al momento non rientra nelle opere finanziate. Portare a termine il progetto, per Rucco e Soprana, significa, quindi, restituire alal città le serre in un ambito riqualificato con servizi igienici adeguati e con l'eliminazione del pollaio lì addirittura ancora esistente.

"Devo, poi, onestamente, dire - ha chiosato Rucco - che l'intervento programmato dall'amministrazione precedente e approvato dalla Soprintendenza di certo non mi dispiace, mentre deve essere anche chiaro a chi ci ha inviato lettere e una petizione con centinaia di firme che rinunciare all'opera di restauro così come programmata vorrebbe dire accollarsi totalmente i costi di quanto già speso (per progetto e bonifica dell'area) e delle penali con la ditta che si è assegnata la gara (il 10% delle opere non realizzate) mentre si perderebbe completamente l'ingente contributo statale. Eventuali modifiche di dettaglio del progetto potranno essere fatte ma solo se accettate dall'ente, lo Stato, che eroga i contributi. Comunque - conclude il sindaco - il sito non vedrà cemento aggiuntivo perché le strutture previste sono in legno, ariose e rispettose dell'area pur se con un tocco di modernità e verrà restituito alla fruizione viva della città eliminando il degrado oggi lì presente".

Di seguito la nota ufficiale con altri dettagli mentre nel pomeriggio è prevista una riunione, ovviamente pubblica, della IV Commissione Sviluppo e Cultura. 

Restauro serre di parco Querini, Rucco “Andiamo avanti con il progetto: non possiamo perdere 1.050.000 euro di finanziamenti pubblici” 

“In qualità di amministratore della mia città, ritengo che sarebbe irresponsabile perdere un finanziamento pubblico di oltre un milione di euro per il recupero e la valorizzazione di uno dei parchi monumentali cittadini e soprattutto di un'area che attualmente versa in uno stato di abbandono e degrado”. Lo ha dichiarato questa mattina il sindaco Francesco Rucco che con il consigliere Caterina Soprana, presidente della quarta Commissione consiliare “Sviluppo economico e attività culturali”, questa mattina ha incontrato la stampa per commentare il progetto di restauro e di rifunzionalizzazione delle serre del parco Querini (ex serre Cunico), che rientra nell'ambito del Bando periferie, al quale Vicenza ha partecipato nel 2016 classificandosi quarta tra 113 Comuni capoluogo d'Italia e aggiudicandosi un finanziamento complessivo di 17.794.954,20 euro (1.050.000 euro dei quali per il progetto sulle serre).

“Oggi mettiamo un punto fermo alle discussioni e diamo il via ai lavori – ha precisato il sindaco –. Questa amministrazione, dopo un'attenta analisi, ha deciso di portare avanti un progetto che restituisce alla città uno dei suoi angoli più preziosi. Rinunciare avrebbe significato perdere il finanziamento, con la certezza di abbandonare le serre di parco Querini all’incuria, per chissà quanti anni. Perso il finanziamento, ci saremmo anche dovuti accollare il costo del progetto e quello dei lavori eseguiti, oltre a dover pagare il danno alla ditta con cui già abbiamo sottoscritto un contratto d’appalto. Quale amministrazione di buon senso avrebbe fatto un simile danno al Comune e alla comunità? Sarebbe stato da incoscienti!”.

Avanti dunque con il progetto elaborato dall’architetto Francesco Magnani di Map Studio. I lavori sono stati aggiudicati per un importo di 637.277,90 euro oltre IVA e un tempo di realizzazione previsto pari a 455 giorni a partire dalla consegna definitiva, per la quale bisogna attendere la conclusione della bonifica.

A chi ha già espresso preoccupazione per l’impatto del progetto, presentando in Comune segnalazioni e raccolte firme, il sindaco ricorda che  non ci sarà nessuna cementificazione. Verrà realizzata una struttura flottante, una sorta di passerella in legno, quindi pienamente rispettosa dell’ambiente e del contesto, e accessibile, in modo da poter essere percorsa anche da chi ha ridotta mobilità. Il punto di ristoro, inoltre, non fa parte dello stralcio che è stato finanziato. Se ne parlerà in futuro, se ci saranno volontà e risorse.

Nella sostanza, il progetto di restauro ha come obiettivo primario ridare nuova vita ad una struttura attualmente ridotta allo stato di rudere facendo sì che i cittadini se ne possano riappropriare. 

Il progetto è stato condiviso e vistato dalla Soprintendenza, dal momento che si realizza in un'area sottoposta a vincoli. L’input della Soprintendenza è stato quello di non riproporre un'architettura che ricostruisse un edificio che non esiste più, ma piuttosto procedere con la conservazione della memoria che era giunta ai nostri giorni, con gli elementi materiali residuali, e con la valorizzazione del contesto e degli stessi elementi storici e storicizzati, attraverso un inserimento del nuovo che dichiarasse la propria contemporaneità.

Quindi via al mantenimento di tutti gli elementi superstiti delle ex serre Cunico, restauro della serra tropicale e del semenzaio con l’intento di conservare ogni elemento superstite delle costruzioni originarie, e inserimento, in posizione defilata, di una nuova area con zona servizi, con impiego di materiali che, con il loro linguaggio contemporaneo, segnano l’opportuna distanza tra il nuovo e l'esistente, valorizzando entrambi. 


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