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BPVi, l'ennesima beffa: causa vinta soldi ricevuti, transazione fatta...

Di Pietro Cotròn Domenica 2 Aprile 2017 alle 14:28 | 1 commenti

Oggi si legge che la signora, che sabato 25 marzo ha vinto la causa per riavere tutti i suoi circa 40.000 euro affidati a BPVi per azioni da 60.5 euro giudicate "illiquide", ha già ricevuto dalla Banca Popolare di Vicenza, che non si è opposta alla decisione del giudice di Verona, tutti quei soldi più interessi, rivalutazione e spese legali per un totale di 60.000 euro. Nulla ha ancora ricevuto chi ha transato a 9 euro entro il 28 rinunciando ad ogni altro suo diritto e dovrà aspettare ancora, "giusto regolamento" Opt (Offerta pubblica di transazione). Giustizia è fatta.


Commenti

Inviato Lunedi 3 Aprile 2017 alle 12:17

BPVI non si è opposta, cioè ha rinunciato a fare appello? Che abbia pagato é ovvio, cosa doveva fare, aspettare l'ufficiale giudiziario e rimetterci altri soldi per niente?
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Rispondo a Germano Raniero dal mio articolo che, come dice Raniero è monco. Me lo hanno fatto notare in tanti, ma scrivere la storia dei Tamimi bisognerebbe farlo a puntate. Chi come Raniero, cerca giustificazioni nell'asset familiare e nell'ambiente di questa attricetta (già protagonista di un documentario), chi si aggrappa "all'occupazione" (occupazione?) ai lager della Cisgiordania, spesso contrapposti ad alberghi a cinque stelle dove dormono i paraculati delle ONG, chi tollera il terrorismo da ritorsione, sappia che spontaneo o da ritorsione, sempre terrorismo è fa sminuire la figura da pacifista a pacifinto, perché non ci può essere pace costruita su fondamenta di terrorismo. Io sto cercando di evidenziare che la promozione di questa stronzetta viene abilmente sovrapposta all’attività terroristica dei compenti della sua famiglia. Detto questo l'attricette eretta a paladina è contestata anche dai palestinesi, perché non rappresenta un'icona di salvatrice della patria, Ahed è un nuovo simbolo difforme della resistenza palestinese,anche per il suo look occidentale, quasi americanizzato, per la sua fisicità e il suo stile di vita (non porta il velo, tocca i maschi…una vera combattente per la causa palestinese non lo farebbe mai, se io, alla mia età toccassi le palle ai militari israeliani finirei in galera e butterebbero via le chiavi...per via dell’età)… Questi atteggiamenti non rappresentano lo stereotipo della bambina palestinese, quanto una figura mediatica di successo (trovo strano che la maggioranza dei giornalisti non si sia posto questo problema), creata ad arte, per arricchire la famiglia che è stata anche foraggiata da Erdogan con regalie varie….e adesso ditelo a Erdogan...tanto non mi mette in prigione, perché le sue galere sono piene di dissidenti, tra il silenzio di questi pacifisti di basso livello.
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