Quotidiano | Categorie: Politica

Possibili sindaci a Vicenza: nel centro sinistra Possamai, Bulgarini, Dalla Rosa e, forse, il senza burca Rolando: nel centro destra... Quinto Fabio Massimo il temporeggiatore

Di Mario Giulianati Giovedi 5 Ottobre 2017 alle 23:03 | 0 commenti

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VicenzaPiù per la penna del suo direttore, Giovanni Coviello, giorni addietro ipotizzava la possibilità che ai tre candidati sindaci del PD si potesse aggiungere Giovanni Rolando. Avremmo allora un quadrifoglio, omaggio della natura campestre alla fortuna. Perfetto. Un giovane ardito e indubbiamente ambizioso, Giacomo Possamai, definito da qualcuno "astro nascente del PD"; un ex giovane che oltre a essere ambizioso è anche discretamente arrogante e l'ha dimostrato più volte, Jacopo Bulgarini D'Elci, che si crea una associazione, a ridosso delle primarie di coalizione del centro sinistra, per potersi definire "civico" seppur da anni, e non pochi, mastica male, per quel che valuto personalmente, la politica amministrativa e ne gode i benefici.

Infine il terzo incomodo, a detta dei suoi amici-avversari, Otello Dalla Rosa, dirigente d'azienda privata e pubblica, che un briciolo di ambizione deve pur averla se tenta questa avventura, di per sé affascinante ma non certo priva di rischi, con una discreta preparazione, settoriale certamente, amministrativa e con qualche memoria di antiche esperienze consiliari.

Cosa questa che è come imparare ad andare in bicicletta: appresa una volta non si dimentica mai. Qualche volta vi è chi si dimentica di indicarlo nei curricula, ma non è questo il suo caso.

Il quarto petalo, Giovanni Rolando, rappresenterebbe la vera novità. Lo si potrebbe definire il passato che si ripropone, ma preferisco sottolineare un altro aspetto di questo personaggio, che non sempre è stato, ai miei occhi, politicamente gradevole, ma che ha una qualità che va, a mio avviso, rispettata. Le sue battaglie le fa a viso aperto. Niente burca, niente cunicoli sotterranei per manovre occulte e passaggi di frontiere politiche. Baionetta in canna e avanti tutta. Roba da vecchia repubblica se vogliamo ma sempre dimostrazione di coraggio, la qual cosa non guasta. Magari infastidisce ma sempre meno di alcune altre manovre che non si sa mai da dove partano e dove vogliano arrivare.

A destra, o centro destra che dir si voglia, non si vede spuntare una foglia. Quindi i commenti diventano tanti e di tanti colori. Vi è chi, in mancanza di nomi e cognomi, certi o quasi, si butta a indovinare e fa correre per le strade di Vicenza appunto nomi e cognomi e magari anche racconti più o meno insaporiti da particolari. Veri o inventati che siano svolgono la funzione di mantenere, bene o male, l'attenzione alta. Vi è chi racconta di candidature civiche contrapposte a quelle di matrice politica. Cosa questa che negli ultimi tempi è avvenuta ovunque, quindi facile da ipotizzare a Vicenza come in qualsiasi altra parte del Paese. Per ora i mass media devono accontentarsi di fare pronostici, di raccogliere voci e vocine, magari semplici sussurri. Pure qualche mortaretto che per sua natura fa il botto, lancia qualche scintilla e poi si cheta.

A me viene da supporre che, al contrario di quanti si sono pronunciati in merito, ma sono abituato ad essere in minoranza, possa trattarsi di una strategia. Un po' come fece Quinto Fabio Massimo detto il Temporeggiatore che con la sua strategia un po' alla volta fece si che Roma sconfiggesse Annibale. In altre parole può anche essere che il centro destra attenda il momento opportuno per scendere in campo. Naturalmente per vincere.

Una ultima considerazione. L'ambizione in politica, come in tutte le avventure dell'uomo, è un buona cosa se ha nobili obbiettivi ed è contenuta in spazi rispettosi dei diritti altrui e quindi non la considero un difetto ma una qualità, sempre che non superi i confini del buon gusto e della civile convivenza.


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