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Addio ai vitalizi, l'ex senatore Ellero: "è il primo passo per abbassare le pensioni di tutti gli italiani"

Di Piero Zanin Venerdi 28 Luglio 2017 alle 10:05 | 1 commenti


In parlamento Pd e Movimento 5 Stelle litigano sulla paternità del ddl che riformerà i vitalizi in maniera retroattiva, toccando quello che per molti ex deputati è un diritto acquisto ricalcolandoli su base contributivo e non più retributiva. La legge Richetti, però, riscriverà le regole del gioco, benedetta dall'opinione pubblica che vede nel decreto il primo attacco ai privilegi della "casta". Non tutti però sono d'accordo:  "Non è giusto - sbotta l'avvocato ed ex senatore Renato Ellero, intervistato dal direttore Giovanni Coviello - quando ero in senato non si poteva non richiedere il vitalizio, circa il 9% dello stipendio da parlamentare veniva detratto alla fonte. Cosa dovrebbe fare ora un 80enne che si vede dimezzati i 2000 euro che prende al mese e non parlo per me, che ho una mia attività autonoma? Sono persone che comunque hanno servito lo stato." Andando oltre le considerazioni "morali" il ddl rischia di aprire le porte ad una nuova riforma delle pensioni.

"Credo che la legge sia incostituzionale, lo sanno tutti e serve a fare campagna elettorale - considera Ellero- ma il vero rischio è un altro. Con questa legge si crea un precedente pericoloso per tutti i pensionati. Del resto Boeri, il numero uno dell'Imps, lo ha detto chiaro e tondo e così anche il Fondo internazionale: il problema dell'Italia è la spesa pensionistica troppo alta. Se il decreto passa e la Corte costituzionale lo lascia invariato si potrà fare quanto fatto con i vitalizzi anche alle altre pensioni, che, se ricalcolate su base contributiva, crollerebbero anche per i meno abbienti".
Queste e altre considerazioni nella video intervista trasmessa su Vicenzapiùtv  e sul nostro canale Youtube.  

Leggi tutti gli articoli su: Tito Boeri, Renato Ellero, Vitalizi, Ddl Richetti

Commenti

Inviato Domenica 30 Luglio 2017 alle 16:08

Ammesso che sia incostituzionale, non dovrebbe essere incostituzionale anche quella che ha polverizzato i lavoratori italiani? Quando decisi di rimanere a lavorare in Italia in pensione si andava a X anni, ora le regole sono cambiate, andrò a 67. Perché io devo accettare ed il popolo dei vitalizi no?
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Rispondo a Germano Raniero dal mio articolo che, come dice Raniero è monco. Me lo hanno fatto notare in tanti, ma scrivere la storia dei Tamimi bisognerebbe farlo a puntate. Chi come Raniero, cerca giustificazioni nell'asset familiare e nell'ambiente di questa attricetta (già protagonista di un documentario), chi si aggrappa "all'occupazione" (occupazione?) ai lager della Cisgiordania, spesso contrapposti ad alberghi a cinque stelle dove dormono i paraculati delle ONG, chi tollera il terrorismo da ritorsione, sappia che spontaneo o da ritorsione, sempre terrorismo è fa sminuire la figura da pacifista a pacifinto, perché non ci può essere pace costruita su fondamenta di terrorismo. Io sto cercando di evidenziare che la promozione di questa stronzetta viene abilmente sovrapposta all’attività terroristica dei compenti della sua famiglia. Detto questo l'attricette eretta a paladina è contestata anche dai palestinesi, perché non rappresenta un'icona di salvatrice della patria, Ahed è un nuovo simbolo difforme della resistenza palestinese,anche per il suo look occidentale, quasi americanizzato, per la sua fisicità e il suo stile di vita (non porta il velo, tocca i maschi…una vera combattente per la causa palestinese non lo farebbe mai, se io, alla mia età toccassi le palle ai militari israeliani finirei in galera e butterebbero via le chiavi...per via dell’età)… Questi atteggiamenti non rappresentano lo stereotipo della bambina palestinese, quanto una figura mediatica di successo (trovo strano che la maggioranza dei giornalisti non si sia posto questo problema), creata ad arte, per arricchire la famiglia che è stata anche foraggiata da Erdogan con regalie varie….e adesso ditelo a Erdogan...tanto non mi mette in prigione, perché le sue galere sono piene di dissidenti, tra il silenzio di questi pacifisti di basso livello.
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