Quotidiano | Categorie: Arte

Jacopo Bulgarini tra i primi a donare per l'Art Bonus. La sua intervista a VicenzaPiùTv

Di Sara Todisco Venerdi 18 Novembre 2016 alle 18:07 | 0 commenti

Servizio di Piero Casentini, riprese di Nazzareno Baio
Questa mattina il vicesindaco Jacopo Bulgarini d'Elci ha dichiarato di aver fatto proprio "ieri sera ho fatto anche io la prima donazione per Art Bonus, rivolta a Palazzo Chiericati che mi sta particolarmente a cuore". E così il vicesindaco ha illustrato a VicenzaPiùTv le dinamiche delle donazioni rivolte a i 28 monumenti e musei cittadini della città di Vicenza tramite il progetto Art Bonus, con relativi sgravi fiscali per i mecenate.

"Credo ci siano ragioni di essere cautamente ottimisti" dichiara Bulgarini "questo è un grande territorio che nonostrante la crisi pesantissima e la perdita delle banche che l'ha colpito resta un grande territorio d'impresa con una capacità contributiva importante".


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Rispondo a Germano Raniero dal mio articolo che, come dice Raniero è monco. Me lo hanno fatto notare in tanti, ma scrivere la storia dei Tamimi bisognerebbe farlo a puntate. Chi come Raniero, cerca giustificazioni nell'asset familiare e nell'ambiente di questa attricetta (già protagonista di un documentario), chi si aggrappa "all'occupazione" (occupazione?) ai lager della Cisgiordania, spesso contrapposti ad alberghi a cinque stelle dove dormono i paraculati delle ONG, chi tollera il terrorismo da ritorsione, sappia che spontaneo o da ritorsione, sempre terrorismo è fa sminuire la figura da pacifista a pacifinto, perché non ci può essere pace costruita su fondamenta di terrorismo. Io sto cercando di evidenziare che la promozione di questa stronzetta viene abilmente sovrapposta all’attività terroristica dei compenti della sua famiglia. Detto questo l'attricette eretta a paladina è contestata anche dai palestinesi, perché non rappresenta un'icona di salvatrice della patria, Ahed è un nuovo simbolo difforme della resistenza palestinese,anche per il suo look occidentale, quasi americanizzato, per la sua fisicità e il suo stile di vita (non porta il velo, tocca i maschi…una vera combattente per la causa palestinese non lo farebbe mai, se io, alla mia età toccassi le palle ai militari israeliani finirei in galera e butterebbero via le chiavi...per via dell’età)… Questi atteggiamenti non rappresentano lo stereotipo della bambina palestinese, quanto una figura mediatica di successo (trovo strano che la maggioranza dei giornalisti non si sia posto questo problema), creata ad arte, per arricchire la famiglia che è stata anche foraggiata da Erdogan con regalie varie….e adesso ditelo a Erdogan...tanto non mi mette in prigione, perché le sue galere sono piene di dissidenti, tra il silenzio di questi pacifisti di basso livello.
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