Archivio per tag: Rambla di Barcellona

Categorie: Politica

La rambla a campo Marzo, "un candidato" sindaco di Vicenza ci punta così: l'esercito usi il manganello, è criminale che i profughi a vent'anni non lavorino fino a sentenza...

Lunedi 7 Maggio 2018 alle 18:02

"Campo Marzo è il mio impegno per Vicenza, è il patto che voglio fare con i vicentini ed è la ragione fondamentale per cui ho deciso di tenere la delega alla sicurezza. Bisogna fare delle cose molto concrete e fattibili. La prima presidio fisso di polizia, la seconda i militari rimangono almeno fino a tutto il 2019 e se c'è bisogno di usare il manganello devono usare il manganello". Se non siete già corsi a vedere il breve video tratto dall'intervista a un candidato sindaco di Vicenza per il Tg di Rete Veneta del 20 aprile scorso e segnalatoci da un lettore qualche giorno fa di sicuro la attribuirete a un vero "destro" duro e puro e magari con qualche nostalgia per i manganelli di triste memoria.

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In Pd e civici di csx della città di Vicenza dicono no a Rucco in Provincia. Dure accuse alla dem Luisetto. Le interviste a Spiller, Marchetti, Colombara e Tosetto: "presi in giro"

Giovedi 2 Agosto 2018 alle 16:26 da PaolaFarina
In Il Clan dei Tamimi: un "racconto diverso" sulla vicenda di Ahed Tamini, l'attivista palestinese diciassettenne appena liberata
Rispondo a Germano Raniero dal mio articolo che, come dice Raniero è monco. Me lo hanno fatto notare in tanti, ma scrivere la storia dei Tamimi bisognerebbe farlo a puntate. Chi come Raniero, cerca giustificazioni nell'asset familiare e nell'ambiente di questa attricetta (già protagonista di un documentario), chi si aggrappa "all'occupazione" (occupazione?) ai lager della Cisgiordania, spesso contrapposti ad alberghi a cinque stelle dove dormono i paraculati delle ONG, chi tollera il terrorismo da ritorsione, sappia che spontaneo o da ritorsione, sempre terrorismo è fa sminuire la figura da pacifista a pacifinto, perché non ci può essere pace costruita su fondamenta di terrorismo. Io sto cercando di evidenziare che la promozione di questa stronzetta viene abilmente sovrapposta all’attività terroristica dei compenti della sua famiglia. Detto questo l'attricette eretta a paladina è contestata anche dai palestinesi, perché non rappresenta un'icona di salvatrice della patria, Ahed è un nuovo simbolo difforme della resistenza palestinese,anche per il suo look occidentale, quasi americanizzato, per la sua fisicità e il suo stile di vita (non porta il velo, tocca i maschi…una vera combattente per la causa palestinese non lo farebbe mai, se io, alla mia età toccassi le palle ai militari israeliani finirei in galera e butterebbero via le chiavi...per via dell’età)… Questi atteggiamenti non rappresentano lo stereotipo della bambina palestinese, quanto una figura mediatica di successo (trovo strano che la maggioranza dei giornalisti non si sia posto questo problema), creata ad arte, per arricchire la famiglia che è stata anche foraggiata da Erdogan con regalie varie….e adesso ditelo a Erdogan...tanto non mi mette in prigione, perché le sue galere sono piene di dissidenti, tra il silenzio di questi pacifisti di basso livello.
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