Archivio per tag: peculato

Categorie: Fatti

Antonio Dalla Pozza punta a cinquina per sala Bernarda ma si imbatte in un'ipotesi di "peculato": segnalazione di utente FB, bici comunale con Gps, video by detective Chilese

Venerdi 4 Maggio 2018 alle 20:26

Il popolo del web è spesso impietoso e, comunque, numeroso. Infatti se non gli è sfuggita la "marachella" dello staff di "Rucco sindaco" per la Smart elettrica rimasta a bloccare la colonnina, volete che gli sfuggisse la bici dell'assessore uscente Antonio Marco Dalla Pozza che prova a tornare per la quinta volta in sala Bernarda dopo che, prima di ricandidarsi col PD,  aveva dichiarato "urbi et orbi" e alla Renzi: "basta con l'amministrazione comunale, torno a lavorare in banca". Solo che, se la prima parte, il ritorno o no in Comune, dopo il suo rimangiarsi la promessa, dipenderà dagli elettori, la seconda la sta veramente attuando andando in banca tutti i giorni in fondo a Viale Margherita, lato Monte Berico. E come ci va?

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In Pd e civici di csx della città di Vicenza dicono no a Rucco in Provincia. Dure accuse alla dem Luisetto. Le interviste a Spiller, Marchetti, Colombara e Tosetto: "presi in giro"

Giovedi 2 Agosto 2018 alle 16:26 da PaolaFarina
In Il Clan dei Tamimi: un "racconto diverso" sulla vicenda di Ahed Tamini, l'attivista palestinese diciassettenne appena liberata
Rispondo a Germano Raniero dal mio articolo che, come dice Raniero è monco. Me lo hanno fatto notare in tanti, ma scrivere la storia dei Tamimi bisognerebbe farlo a puntate. Chi come Raniero, cerca giustificazioni nell'asset familiare e nell'ambiente di questa attricetta (già protagonista di un documentario), chi si aggrappa "all'occupazione" (occupazione?) ai lager della Cisgiordania, spesso contrapposti ad alberghi a cinque stelle dove dormono i paraculati delle ONG, chi tollera il terrorismo da ritorsione, sappia che spontaneo o da ritorsione, sempre terrorismo è fa sminuire la figura da pacifista a pacifinto, perché non ci può essere pace costruita su fondamenta di terrorismo. Io sto cercando di evidenziare che la promozione di questa stronzetta viene abilmente sovrapposta all’attività terroristica dei compenti della sua famiglia. Detto questo l'attricette eretta a paladina è contestata anche dai palestinesi, perché non rappresenta un'icona di salvatrice della patria, Ahed è un nuovo simbolo difforme della resistenza palestinese,anche per il suo look occidentale, quasi americanizzato, per la sua fisicità e il suo stile di vita (non porta il velo, tocca i maschi…una vera combattente per la causa palestinese non lo farebbe mai, se io, alla mia età toccassi le palle ai militari israeliani finirei in galera e butterebbero via le chiavi...per via dell’età)… Questi atteggiamenti non rappresentano lo stereotipo della bambina palestinese, quanto una figura mediatica di successo (trovo strano che la maggioranza dei giornalisti non si sia posto questo problema), creata ad arte, per arricchire la famiglia che è stata anche foraggiata da Erdogan con regalie varie….e adesso ditelo a Erdogan...tanto non mi mette in prigione, perché le sue galere sono piene di dissidenti, tra il silenzio di questi pacifisti di basso livello.
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