Archivio per tag: Osservatorio Ossigeno per l'informazione

Categorie: Politica, Fatti

Il j'accuse: quando diventano bavaglio le azioni legali contro i cronisti. Il caso di Giovanni Coviello

Lunedi 15 Ottobre 2018 alle 09:59

L'avvocato Marco Ellero, legale del direttore di VicenzaPiù, parlando delle vicende del suo assistito lancia un grido d'allarme «che vale per tutte le piccole testate indipendenti» (pubblicato 8 ottobre alle 11.40, aggiornato il 15 alle 9.59)

In questi giorni è ricominciato il processo al tribunale di Vicenza per l'affaire Banca Popolare di Vicenza. La vicenda dell'ex istituto di via Framarin ha avuto svariati rivoli. Tra questi c'è pure quello dei contenziosi giudiziari avviati dall'ex dominus della banca ed ex dominus della Fondazione Roi Gianni Zonin. Giovanni Coviello, direttore del quotidiano berico VicenzaPiù è stato bersagliato proprio dall'ex presidente con una richiesta di danni per i servizi dedicati dalla testata vicentina alla ex popolare. 

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Categorie: Libri, Banche, Fatti, Economia&Aziende

M5S presenta "Vicenza. La città sbancata" seconda edizione, Alberto Spampinato di Ossigeno per l'informazione: un esempio di libertà di stampa. Ignorato da politici e media locali

Domenica 4 Dicembre 2016 alle 19:15

Organizzata, simbolicamente in sala Stucchi, il 1° dicembre da Liliana Zaltron, capogruppo in Comune del Movimento 5 Stelle, la presentazione della seconda edizione di "Vicenza. La città sbancata", il libro testimonianza sul più grave scandalo bancario della storia bancaria della Repubblica italiana che sta riguardando la Banca Popolare di Vicenza, è andata in scena con la diretta streaming dal M5S ma è stata "oscurata" dai media locali e ignorata dai politici locali, tutti, dal sindaco fino all'ultimo dei consiglieri, invitati ufficialmente dagli organizzatoti. Nessun "teatrale" primo cittadino o censurato "secondo" era presente, nessun assessore tra quelli visti al Teatro comunale il 26 novembre a partecipare ossequiosi al convegno burla sulla BPVi organizzato da Achille Variati e Renato Bertelle, ha trovato utile ascoltare le versioni reali dei fatti e non quelle del sistema di potere imperniato su Gianni Zonin, di cui Jacopo Bulgarini d'Elci ha denunciato l'abbraccio mortale al mondo politico vicentino.

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Commenti degli utenti

Domenica 28 Ottobre 2018 alle 22:37 da Kaiser
In Aim, è Gianfranco Vivian il nuovo amministratore unico del gruppo: il video della conferenza stampa di Francesco Rucco

Sabato 27 Ottobre 2018 alle 12:57 da zenocarino
In Aim, è Gianfranco Vivian il nuovo amministratore unico del gruppo: il video della conferenza stampa di Francesco Rucco

Giovedi 11 Ottobre 2018 alle 07:02 da kairos
In Pd e civici di csx della città di Vicenza dicono no a Rucco in Provincia. Dure accuse alla dem Luisetto. Le interviste a Spiller, Marchetti, Colombara e Tosetto: "presi in giro"

Giovedi 2 Agosto 2018 alle 16:26 da PaolaFarina
In Il Clan dei Tamimi: un "racconto diverso" sulla vicenda di Ahed Tamini, l'attivista palestinese diciassettenne appena liberata
Rispondo a Germano Raniero dal mio articolo che, come dice Raniero è monco. Me lo hanno fatto notare in tanti, ma scrivere la storia dei Tamimi bisognerebbe farlo a puntate. Chi come Raniero, cerca giustificazioni nell'asset familiare e nell'ambiente di questa attricetta (già protagonista di un documentario), chi si aggrappa "all'occupazione" (occupazione?) ai lager della Cisgiordania, spesso contrapposti ad alberghi a cinque stelle dove dormono i paraculati delle ONG, chi tollera il terrorismo da ritorsione, sappia che spontaneo o da ritorsione, sempre terrorismo è fa sminuire la figura da pacifista a pacifinto, perché non ci può essere pace costruita su fondamenta di terrorismo. Io sto cercando di evidenziare che la promozione di questa stronzetta viene abilmente sovrapposta all’attività terroristica dei compenti della sua famiglia. Detto questo l'attricette eretta a paladina è contestata anche dai palestinesi, perché non rappresenta un'icona di salvatrice della patria, Ahed è un nuovo simbolo difforme della resistenza palestinese,anche per il suo look occidentale, quasi americanizzato, per la sua fisicità e il suo stile di vita (non porta il velo, tocca i maschi…una vera combattente per la causa palestinese non lo farebbe mai, se io, alla mia età toccassi le palle ai militari israeliani finirei in galera e butterebbero via le chiavi...per via dell’età)… Questi atteggiamenti non rappresentano lo stereotipo della bambina palestinese, quanto una figura mediatica di successo (trovo strano che la maggioranza dei giornalisti non si sia posto questo problema), creata ad arte, per arricchire la famiglia che è stata anche foraggiata da Erdogan con regalie varie….e adesso ditelo a Erdogan...tanto non mi mette in prigione, perché le sue galere sono piene di dissidenti, tra il silenzio di questi pacifisti di basso livello.
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